Rimini e Riccione. Aggressioni in ospedale, allarmi e telecamere: firmato l’accordo in prefettura
Una presenza più incisiva delle forze dell’ordine e potenziamento dei sistemi di allarme a tutela di chi lavora in ospedale: dopo gli annunci dei mesi scorsi e gli appelli da parte del mondo sanitario si passa ai fatti con la firma, martedì in prefettura, del “protocollo d’intesa per la sicurezza degli operatori negli ospedali Infermi di Rimini e Ceccarini di Riccione”. A sottoscrivere il patto, oltre alla prefettura, anche questura, comando provinciale dei carabinieri, i sindaci di Rimini e Riccione Jamil Sadegholvaad e Daniela Angelini e l’Ausl Romagna.
Le misure
Il protocollo prevede diverse misure per implementare il livello di sicurezza nei due nosocomi coinvolti, a cominciare dal prolungamento del servizio del posto di polizia all’interno dell’ospedale di Rimini tutti i giorni fino alle 20. Sarà inoltre migliorato il collegamento telefonico diretto con le centrali operative. Ma aumenteranno anche i passaggi ad hoc delle pattuglie in entrambi gli ospedali: una misura, questa, che entrerà nel vivo nel periodo estivo. Confermato, inoltre, il pronto intervento sociale da parte dei Comuni di Rimini e Riccione: un servizio che è stato potenziato da Palazzo Garampi proprio il mese scorso con un investimento di 52mila euro, prevedendo - fra le varie novità - l’inserimento di un assistente sociale disponibile per interventi urgenti in contesti critici come il pronto soccorso.
Allarmi e telecamere
Il pacchetto sicurezza varato in prefettura si integra con altri interventi che fanno capo all’azienda sanitaria: in particolare, sottolineano dal Palazzo del Governo, «è previsto un potenziamento dei sistemi di allarme e dei dispositivi di sicurezza dei due ospedali, cui la Ausl sta già provvedendo nell’ambito di una più generale implementazione del sistema di videosorveglianza».
«Violenza inammissibile»
Quella per una maggiore sicurezza in ospedale era una richesta moltiplicatasi da più parti negli ultimi mesi, anche sull’onda di recenti episodi di aggressione ai danni di professionisti sanitari. Ma il problema sembra purtroppo essere strutturale: i dati consolidati relativi al 2023 parlano infatti di 78 attacchi fisici o verbali avvenuti nell’ospedale di Rimini contro medici o infermieri. Una piaga che le istituzioni del territorio si propongono di debellare: «Il territorio si dota di un importante strumento a contrasto di un fenomeno criminale al quale non deve essere lasciato alcuno spazio - commenta il prefetto Giuseppina Cassone -. Gli operatori sanitari e socio-sanitari garantiscono con ammirevole zelo ed impegno servizi tra i più essenziali per la cittadinanza. È compito delle istituzioni assicurare loro la massima protezione e solidarietà contro inammissibili forme di violenza».