Rimini. E’ morto Gianni Indino
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E’ morto Gianni Indino. Il presidente della Confcommercio di Rimini, aveva 70 anni, ed era ricoverato da alcuni giorni al Bufalini di Cesena. A trovarlo riverso a terra e privo di sensi, attorno alla mezzanotte del 30 gennaio, è stata la moglie Anna che aveva allertato il 118. Nato in Puglia, si è trasferito a Rimini negli anni Settanta, lavorando in radio, come dj e sul piccolo schermo. Dopo esser diventato imprenditore della movida, ha fatto sbarcare Miss Italia in Romagna. L’ultimo impegno l’ha visto a Dubai, per il settore agroalimentare.
Il ricordo del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad
Ha tutta la malinconia dei ricordi più dolci il racconto che spesso Gianni Indino faceva sull’inizio della sua lunga storia d’amore con Rimini. Anno 1976, lui ventiduenne nato a Oria ma subito emigrato con la famiglia a Torino, che suona il campanello della Pensione Portofino. In cerca di un lavoro nei locali della riviera, con pochi soldi e molte più speranze, in una città sconosciuta. E lì, il primo ‘bacio’: un posto letto nel locale lavanderia a 3.500 lire al giorno, senza finestre e con il bagno al piano di sotto. Per Gianni questo era sufficiente: nei giorni successivi sarebbe andato a bussare alle porte di diversi locali, trovando poi impiego a Radio Rimini. Con i primi soldi pagò i proprietari della Pensione Portofino che gli avevano fatto credito nei giorni di magra.
Il resto, da quel 1976, lo può raccontare una carriera, trascorsa tra i successi e i trionfi alla consolle da dj delle discoteche riminesi e romagnole, al microfono delle radio, perfino come cantante e talent scout.
In una recente intervista al mensile ‘Geronimo’, Gianni ricordava quegli anni e i pionieri della nostra industria del divertimento. ‘La crescita del nostro territorio passa dal lavoro di queste grandi persone, che hanno fatto delle loro doti umane e professionali un bene collettivo. In quegli anni lo sviluppo economico e sociale avveniva attraverso il turismo e il boom turistico attraverso le cambiali e la fiducia negli altri. Ho imparato che l’ospitalità dei romagnoli non è un modo di dire. Potrei continuare all’infinito con le testimonianze di persone che senza conoscermi e senza volere nulla in cambio mi hanno messo tutto a disposizione. Rimini è una grande scuola di vita’.
Ecco, la vita. Di Gianni mi sorprendeva sempre la gioia e il gusto di vivere, in ogni suo aspetto. Era un generoso e anche nella sua evoluzione da responsabile di Confcommercio e Silb e presidente del CAAR ha costantemente cercato di restituire al territorio e alle imprese riminesi, in termini di sostegno, competenza, determinazione, quel calore disinteressato con cui Rimini, nel lontano 1976, lo accolse.
Una storia d’amore, lunga quasi 50 anni, che oggi si conclude all’improvviso, spezzando il cuore di chi come noi lo ha conosciuto in tutti gli aspetti durante il suo tempo di vita. Gianni Indino si è fatto conquistare e ha conquistato il cuore di questa nostra città strana, irridente e spontanea, apparentemente con la testa tra le nuvole e allo stesso tempo capace di slanci insospettabili verso le persone che cercano qualcosa.
Sappia Gianni che ha restituito a Rimini con gli interessi quel ‘credito’, vero e simbolico, che quasi 50 anni fa gli fecero i proprietari della Pensione Portofino. E anche per questo può stare accanto ed essere ricordato come quei pionieri del turismo che lui tanto ammirava mentre muoveva i primi passi nell’industria del divertimento e dello spettacolo.
Un abbraccio forte ad Anna, a Valentina e Federico, ai nipotini e a tutta la sua famiglia.