RIMINI. Quello di Maria Antonietta Nelli è un racconto di spavento, ma anche di orgoglio. Quello per il nipotino che a 12 anni l’ha salvata affrontando senza paura il ladro che la stava derubando.
Il tentativo di furto
È successo tutto in pieno centro qualche giorno prima di Natale, mentre i due passeggiavano in via Garibaldi a Rimini, in zona Porta Montanara. «Avevo portato mio nipote a una visita, poi eravamo andati a comprare dei torroncini di Natale in un negozio del corso e stavamo tornando alla macchina per rientrare a casa all’ora di pranzo. All’improvviso mio nipote si è accorto di un rumore sospetto e che qualcuno stava armeggiando alle mie spalle, si è voltato e ha notato che lo zaino che avevo in spalla era aperto e non c’era il portafogli, allo stesso tempo abbiamo visto un uomo che ci stava superando e cominciava a correre. Mio nipote è stato prontissimo, ha capito cosa stava succedendo: quell’uomo doveva essere quello che mi aveva appena sfilato il portafogli dallo zaino, e si è messo a inseguirlo». Il ragazzino ha raggiunto il fuggitivo, molto più grande di lui, e sempre in via Garibaldi gli ha sferrato un paio di calci alle gambe nel tentativo di fermarlo e recuperare il portafogli della nonna. L’uomo, sulla trentina, ha barcollato un momento sotto la sua furia, ma la fuga non si è interrotta, ha ricominciato a correre. Nemmeno il ragazzino, però, ha mollato l’osso.
L’inseguimento e la resa
«Io ho 74 anni e cominciavo a fare fatica a stare dietro a mio nipote che rincorreva quell’uomo – ammette la signora Maria Antonietta –, perciò ho cominciato a urlare: aiutate il ragazzo, aiutatelo! E allo stesso tempo avevo molta paura perché temevo che quell’uomo potesse rivoltarsi e far del male a mio nipote, avevo paura che gli sferrasse un pugno o peggio e non potevo fare nulla perché ero distante». Al suo grido di aiuto, dice la signora, hanno risposto due ragazze che si sono messe a loro volta all’inseguimento. «All’altezza della traversa che poi si incrocia con via Montecavallo due uomini stranieri mi hanno fatto cenno che il fuggitivo aveva svoltato di là, ma loro non si sono mossi – continua la nonna –. Più avanti un ragazzo in bicicletta ha poi affiancato mio nipote che gli urlava di aiutarlo, e così insieme, poco più avanti, hanno bloccato il ladro. Ho sentito mio nipote che urlava “l’ho preso, l’ho preso” e che minacciava di denunciarlo se non gli avesse ridato il portafogli. A quel punto il ladro glielo ha lanciato contro ed è scappato via. Ringrazio le ragazze e il ragazzo che, senza neanche sapere cosa stesse succedendo, hanno aiutato mio nipote. Lui è stato molto coraggioso, incurante del pericolo e proprio per questo ho avuto molta paura per lui perché alla preoccupazione per il furto si è sovrapposta subito quella che a mio nipote potesse succedere qualcosa di male». Ma il ragazzo si è dimostrato forte, «corre veloce perché si allena a calcio e fa skateboard, e così quel ladro non è riuscito a portarmi via quello che avevo nel portafogli» ribadisce la nonna orgogliosa. Una cifra consistente pari a 550 euro in contanti, «il che è una cosa piuttosto eccezionale perché non giro mai con tanto contante», dice la signora Nelli. Il ladro non lo ha visto in faccia, suo nipote sì, «mi ha detto che non era italiano – dice la donna –. Proprio quello stesso giorno anche al mio vicino di casa è successo qualcosa di simile, sempre in centro a Rimini gli hanno sfilato il borsello. A lui è andata peggio, i soldi che aveva lì dentro li hanno portati via tutti». Al suo fianco non aveva in quel momento un nipote così coraggioso come quello della signora Maria Antonietta.