Rimini, dipendenze digitali: 10 ragazzi presi in carico in percorsi clinici con psicologi ed educatori

Dipendenze digitali a Rimini: sono 10 i ragazzi presi in carico nella casa ludica con percorsi clinici e 14 le famiglie che hanno chiesto consulenze nell’ultimo semestre.
Secondo una recente indagine condotta a livello nazionale all’interno del progetto ‘Salute, Giovani e Stili di Vita’, soltanto il 34% degli adolescenti, ad esempio, riconosce il rischio concreto di sviluppare una dipendenza dai social, mentre meno del 10% ammette di essere cosciente delle conseguenze negative di un utilizzo non responsabile. Per quanto concerne la realtà dei videogiochi, invece, questi sono molto diffusi nel tempo libero, soprattutto tra i ragazzi.
A-Good Game Space e l’incontro “Navigare tra i social”
In questo panorama, il Servizio Dipendenze Patologiche insieme al Distretto sta portando avanti diverse progettualità intorno al mondo del gaming, il quale, ad oggi, risulta l’unico settore in cui la dipendenza digitale è stata scientificamente riconosciuta come patologica. A Rimini un progetto particolarmente innovativo è quello di ‘A-Good Game Space’, una casa per il contrasto al gioco d’azzardo e le ludopatie che offre anche un servizio di consulenza legale. Lo spazio, in via Bramante 10, è messo a disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Rimini e propone attività di prevenzione e ‘gioco consapevole’, offrendo con confronti informativi e senza pregiudizi. Martedì 1° aprile, dalle ore 18 alle ore 20, si terrà l’incontro ‘Navigare tra i social...ma quali?’ rivolto alle famiglie insieme ad esperti, psicologi e professionisti. Quando necessario, poi, vengono messi in campo percorsi clinici con psicologi ed educatori. Nel 2024, in particolare, 10 ragazzi sono stati presi in carico proprio grazie a questo approccio meno stigmatizzante.
Rete tra medici di base e famiglie
C’è poi il progetto Rel-Azioni Digitali, pensato per costruire una rete tra medici di base, pediatri, servizi sanitari, famiglie e contesti educativi. L’intento, in questo modo, è di offrire da un lato un supporto psicologico e dall’altro lato facilitare l’individuazione precoce di potenziali casi di dipendenza da gaming. Nell’ultimo semestre, le famiglie che si sono rivolte al servizio sono state 14.
“Come amministrazione, continuiamo a investire su progetti che uniscono prevenzione, educazione e presa in carico, cercando di intercettare i segnali che arrivano - è il commento dell’assessore alla protezione sociale e alle politiche per la salute del comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Quello delle dipendenze patologiche dal digitale, infatti, è una tematica importante, che non dev’essere sottovalutata, per gli effetti che ha sulla qualità della vita e sullo sviluppo della crescita. Realtà come A good game space, sono importanti, perché utilizzano un approccio privo di preconcetti, offrono ascolto e aiuto”.