Rimini, delitto di Pierina: quel patto tra due amanti messo a rischio da Manuela

«Il pm mi ha detto, non è possibile che tu non l’abbia riconosciuta», dice Manuela Bianchi nella sala d’aspetto della Questura di Rimini a Louis Dassilva, il 4 ottobre del 2023. Il corpo di Pierina Paganelli, trafitto 29 volte da un coltello con la lama di 15 cm è stato trovato quel giorno stesso e i due amanti sono sotto interrogatorio della Squadra mobile. «Per me non era lei, non potevo pensare che fosse lei. Sì per me non era lei». «Anche a casa quando mi hanno chiesto io ho detto siamo andati a vedere se è viva», le risponde Louis e puntualizza «ho toccato per vedere se è viva, se si muove». E Manuela, nuora di Pierina, si irrigidisce e risponde «ma io ho detto che nessuno l’ha toccata». E Louis risponde «io l’ho toccata». «Tu sì?», chiede Manuela e Louis annuisce.
Questa è una parte importante del dialogo tra i due amanti intercettati che, secondo gli investigatori e il sostituto procuratore Daniele Paci, dimostrerebbe la capacità del presunto assassino di coprire le tracce biologiche e dare una eventuale spiegazione nel caso fosse stato trovato il suo Dna sul corpo della vittima. Ma la conversazione tra Manuela e Louis prosegue ad essere intercettata nella sala d’aspetto della Questura. Ad un certo punto la donna chiede al senegalese «dimmi che non dobbiamo temere niente da questa cosa qui!». «Dimmi che non dobbiamo temere niente da questa cosa qui», ripete Manuela mentre Louis la fissa negli occhi e dice «non cambia niente tra noi», toccandole la guancia. «Voglio che ne esci», dice ancora lei «Non mi interessa te ne prego - dice ancora lei - voglio che ne esci». Nel video delle intercettazioni che in questi mesi è stato riprodotto più volte anche in tv, Manuela e Louis appaiono più vicini che mai, affiatati e affettuosi.
Un rapporto stretto che dopo le dichiarazioni della nuora, indagata per favoreggiamento, sta scricchiolando aprendo varchi sempre più profondi attraverso cui gli inquirenti sperano esca piano piano una verità completa e più articolata di quella raccontata martedì dalla Bianchi, assistita dall’avvocata Nunzia Barzan e il consulente Davide Barzan, al sostituto procuratore Daniele Paci in 13 ore di interrogatorio. La sensazione è che la nuora di Pierina, che per oltre un anno e mezzo ha taciuto su chi ha incontrato quella mattina, è che non abbia raccontato ancora tutto, anche se un effetto le sue parole le hanno già avute. Louis Dassilva in carcere dallo scorso luglio, continua a raccontare in maniera coerente sempre la stessa versione dei fatti: la mattina del ritrovamento è sceso in garage solo dopo che Manuela aveva bussato alla sua porta per chiedere aiuto per una donna apparentemente morta nel garage. Gli inquirenti però nel fascicolo contro Dassilva, con il favoreggiamento della Bianchi, qualcosa di più hanno: si ipotizza un audio con la voce femminile, e una testimone, ovvero la signora che in scooter esce dal suo box la mattina del 4 ottobre e che sarebbe andata spontaneamente a testimoniare dalla polizia. La donna però pare che abbia dichiarato di non aver visto né Dassilva né la Bianchi.
Udienza sulle perizie
Intanto è stata fissata per il 14 marzo prossimo l’udienza davanti al gip del tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, in cui in un’unica udienza si discuteranno i risultati delle perizie: quella della cam3, la telecamera della farmacia di via del Ciclamino favorevole al senegalese così come quella del Dna che di fatto non “inchioderebbero” Dassilva sulla scena del crimine. E quella sui device che invece confermerebbe l’ipotesi della polizia per cui nell’orario della morte di Pierina il cellulare di Louis sarebbe rimasto inattivo per poi essere riutilizzato dopo.
Dopo le evidenze delle prove scientifiche, al gip potrebbe arrivare la richiesta di scarcerazione degli avvocati difensori di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, su cui il giudice dovrà decidere, con ogni probabilità dopo aver interrogato nuovamente il senegalese.
Appartamento dissequestrato
La Squadra mobile intanto ha notificato ieri pomeriggio il dissequestro dell’appartamento di Pierina Paganelli, ai figli della 78enne uccisa nel garage di via del Ciclamino. Ora potranno entrare nell’appartamento del terzo piano di via del Ciclamino rimasto chiuso dal giorno dell’omicidio, il 3 ottobre del 2023.