Rimini, delitto di Pierina, i legali di Louis: “Non era in garage, Manuela mente”

Rimini

Si terrà una terza udienza davanti al Riesame di Bologna per Louis Dassilva. Ieri è stato presentato un nuovo appello al Tribunale della Libertà contro la seconda ordinanza del gip Vinicio Cantarini «perché non ci sono elementi individualizzanti che dicano che Louis Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere si trovasse nel garage di via Del Ciclamino prima che scattasse la chiamata al 118». Lo sostengono nell’atto d’appello gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, legali del senegalese di 35 anni in carcere dal 16 luglio 2024 per l’omicidio di Pierina Paganelli. Il caso dell’omicidio della 78enne, uccisa con 29 coltellate nel garage di casa la sera del 3 ottobre del 2023, sta avendo un iter estremamente complesso che per la terza volta arriverà davanti ai giudici del Tribunale della Libertà di Bologna.

Gli step

La prima impugnazione era avvenuta il 9 settembre dello scorso anno quando il Riesame aveva confermato la prima ordinanza Cantarini. Le motivazioni di quella decisione erano state quindi impugnate dai legali Fabbri e Guidi in Cassazione e la Suprema Corte aveva rinviato nuovamente al Riesame di Bologna che ha dovuto quindi fissare una nuova udienza al 17 aprile.

Nel frattempo è sopraggiunta la confessione della nuora di Pierina, Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento personale che - difesa dall’avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan -, ha raccontato in un incidente probatorio lungo tre giorni una nuova verità. Tali dichiarazioni sono confluite in una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Cantarini emessa prima della seconda udienza al Riesame. Nonostante la Procura avesse trasmesso l’ordinanza Cantarini 2 al Riesame, lo scorso 17 aprile però la difesa del senegalese si è limitata a discutere di quanto osservato dalla Cassazione e quindi con uno stato degli atti fermo a mesi prima. Da qui l’esigenza e la possibilità di una nuova udienza di Riesame in cui i legali di Dassilva impugneranno quanto sostenuto dal gip dopo la confessione della nuora Manuela. «Sosterremo - ha detto l’avvocato Guidi - che non sussistono riscontri oggettivi, per intenderci una prova sufficiente, per dire che Dassilva fosse in quel garage la mattina del 4 ottobre 2023. Manuela Bianchi mente». In pratica la difesa punta a scardinare la prova logica sulla quale si base tutta la seconda ordinanza Cantarini. La nuora Manuela infatti ha detto che la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera, Dassilva l’avvertì che c’era un corpo oltre la porte tagliafumo e che le diede istruzioni su come comportarsi con 118 e polizia. Dassilva continua a dirsi innocente e non ha mai cambiato versione, ma la seconda ordinanza Cantarini va molto più a fondo e nonostante sia venuto meno l’indizio della cam3, la telecamera della farmacia che in un primo momento pareva avesse ripreso l’assassino tornare verso il condominio, la versione di Manuela è logica e quindi assume valore probante. Intanto l’indagine del procuratore Daniele Paci e della Squadra mobile diretta dal vice questore aggiunto Marco Masia sta andando verso la chiusura. Il senegalese rischia la contestazione di aggravanti che potrebbero essere omicidio premeditato, crudeltà, futili motivi e minorata difesa della vittima. Dassilva per gli investigatori agì al buio nei confronti di una donna anziana indifesa.

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