Rimini, delitto di Pierina e le tracce di dna: nuovi accertamenti su chiavi e telecomandi VIDEO
Disposti dalla Procura nuovi accertamenti su due mazzi di chiavi e due telecomandi che Pierina Paganelli aveva con sé la sera dell’omicidio, il 3 ottobre 2023. Oltre a questi oggetti (repertati, ma per i quali non era stata disposta l’analisi) la perizia, sempre affidata al perito Emanuele Giardina, interesserà anche dei pantaloncini appartenenti a Giuliano Saponi, figlio della vittima, sui quali erano state trovate tracce di sangue. L’esame, per il cui esito sono stati accordati 30 giorni, è stato disposto per individuare eventuali tracce biologiche, dopo che aver accertato che la muffa e il cattivo stato di conservazione dei reperti hanno impedito di rilevare tracce di dna sugli abiti, il cadavere e gli altri oggetti presenti sulla scena del crimine.
“Dassilva è sereno”
La richiesta di allargare la perizia alle chiavi, così come ad altri oggetti, era stata presentata in memorie difensive dall’avvocata Nunzia Barzan ed è stata accolta questa mattina, nel corso dell’udienza per l’incidente probatorio sulle tracce biologiche. I legali Fabbri e Guidi, che assistono Dassilva, dichiaro che l’indagato è sereno e attende con tranquillità e concentrazione la camminata sotto la Cam 3, prevista per martedì.
Per i legali Lunedei, che assistono i figli di Pierina in qualità di parti offese, l’ampliamento di perizia non rappresenta un ritardo, ma è “conseguenza fisiologica del fatto che prima siano stati fatti gli esami su altri reperti ritenuti di primaria importanza, e poi su questi, non avendo tratto dati utili dai primi”.