Rimini, delitto di Pierina: “Dì che l’ho trovata io”. Manuela imbeccava il fratello in Questura?

«Alla polizia non dire niente. Non l’ha trovata - dice Manuela, che con una pausa eloquente, alza un braccio verso l’alto e indica sopra di sé - l’ho trovata io». E poi: «E’ sempre stata lì». Sono parole e immagini immortalate dalla telecamera della Questura di Rimini nei giorni immediatamente successivi all’omicidio di Pierina Paganelli. A parlare è la nuora, che si rivolge al fratello Loris, evidentemente imbeccandolo affinché negli interrogatori desse una versione collimante con la sua.
La ricostruzione che diede Manuela del ritrovamento del cadavere appare oggi in perfetta antitesi con le rivelazioni fatte negli ultimi tempi dalla donna, che nell’interrogatorio davanti al pm Daniele Paci, in veste di indagata per favoreggiamento, ha confessato di non essere stata lei per prima a trovare il cadavere della suocera, ma di avere incontrato Louis che la avvertiva di non urlare e che scostando la porta, avrebbe visto il corpo di una donna a terra.
Le due versioni potrebbero portare a screditare la credibilità della donna? Per gli inquirenti non sarebbe così. L’imbeccata di Manuela a Loris in Questura si sposerebbe perfettamente con la vecchia versione che la donna ha sempre propinato prima di decidersi a raccontare la verità, al momento dell’interrogatorio. Quel filmato, trasmesso dalla trasmissione “La vita in diretta” nella puntata di due giorni fa, non sarebbe infatti che una delle oltre mille conversazioni intercettate, dalle quali emergono dettagli che in alcuni casi hanno dato indicazioni preziose per le indagini.
A partire da quel «dimmi che noi non c’entriamo niente» sussurrato da Manuela a Louis in Questura, a cui lui risponde «tra noi non cambia nulla», frase considerata chiaramente non una confessione in senso tecnico, ma ritenuta capace di fondare perplessità sull’estraneità di Louis dalla vicenda, tanto da finire nell’elenco dei 13 motivi nell’ordinanza del Riesame.
La prima versione non regge
Di certo permangono seri dubbi sulla ricostruzione del ritrovamento del cadavere, così come raccontato nella “vecchia” versione. Alle 8.14 Manuela avrebbe visto una donna morta, sarebbe rimasta 20 secondi a guardare per capacitarsi della visione, per poi andare al primo piano senza ascensore a bussare a un vicino che tarda a rispondere, suona a un’altra vicina che non risponde mentre il primo le apre, ma deve insistere un po’ per convincerlo a scendere, finché lui accetta, socchiude la porta e si mette le scarpe. A quel punto Manuela dovrebbe essere andata al terzo piano, a piedi, avere bussato a Dassilva - che le avrebbe aperto (nudo) -, per poi dirgli di scendere. A quel punto lei sarebbe tornata giù per le scale al primo piano e insieme al vicino essere scesa di sotto, mentre Louis li avrebbe raggiunti in ascensore. Tutto ciò in circa due 2 minuti e 20 secondi. Inoltre, in base a quanto raccolto dagli inquirenti, quando il vicino ha riaperto la porta dopo essersi messo le scarpe, senza allacciarle, Manuela sarebbe stata ancora lì. Già salita e scesa dal terzo piano? Un dubbio sulla ricostruzione originaria che conferma come più attendibile la “confessione” resa da Manuela in interrogatorio, seppur aspramente contestata da Louis. Un nuovo confronto tra i due ex amanti ci sarà nell’incidente probatorio di martedì.