Rimini, delitto di Pierina, caccia al video decisivo: la sorte di Louis in quei frame

Rimini

Quando la Squadra mobile ha sequestrato i video alla cam3 (quelli cioè della telecamera della farmacia San Martino di via Del Ciclamino, che la notte del 3 ottobre 2023, alle 22.17, ha immortalato “ignoto1”) per la Procura, Louis Dassilva ha acquisito anche una ventina di diversi video della stessa telecamera, filmati relativi a 18 giorni diversi, prima e dopo l’omicidio di Pierina Paganelli. Nei video - che il Corriere Romagna ha potuto vedere - c’è spesso un soggetto molto simile a Emanuele Neri, il vicino di casa di Dassilva, che percorre il medesimo percorso che fa “ignoto1” la sera dell’omicidio. Ossia percorre la strada che dal bar, attraverso dei portici, porta a passare davanti alla farmacia per poi dirigersi verso il caseggiato del condominio di via Del Ciclamino. In alcuni frame si vede Neri indossare una maglia bianca, e sono relativi ai fine settimana quando non lavora. In altri ha invece una maglia nera molto simile a quella indossata da “ignoto1”. Di questi filmati, una decina appaiono decisamente più interessanti per l’estrema somiglianza con il soggetto che attraversa la visuale della cam3 la sera dell’omicidio di Pierina. Che sia il condomino a passare almeno una decina di volte davanti alla cam3 è certo perché non è solo, a volte è con la moglie, altre con un amico. Circostanza appurata anche dagli inquirenti.

C’è però un passaggio in particolare, quello dell’11 ottobre del 2023, che appare ancora più importante perché con le medesime condizioni di illuminazione Emanuele Neri appare di carnagione scura. Neri ovviamente è caucasico ma in alcuni frame appare di colore. Una considerazione che molto probabilmente la difesa di Louis Dassilva - gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi - sta elaborando e che potrebbe pesare su una richiesta di scarcerazione del senegalese. In alcuni dei venti passaggi davanti a cam3 di Neri, la somiglianza con l’ignoto del 3 ottobre pare esserci. Ma per ora si tratta di speculazioni che non hanno alcun valore forense. Per arrivare ad una certezza, qualora si possa chiamarla così, bisognerà attendere l’incidente probatorio, l’esame dei filmati con una definizione maggiorata e il raffronto tra la figura di Neri e quella di Dassilva, in carcere dal 16 luglio. Senza quei risultati difficilmente la Cassazione - l’udienza è prevista per il 22 gennaio - potrà decidere più di un eventuale rinvio al Tribunale del Riesame.

L’accusa

Se la difesa di Dassilva punta sulle incongruenze e sulle somiglianze di Neri con ignoto1, Squadra mobile e Procura di Rimini invece rimangono convinti che ignoto1 sia il senegalese che, dopo aver ucciso con 29 coltellate la vicina di casa e suocera dell’amante Manuela Bianchi, torna verso il condominio. Per gli investigatori Dassilva sarebbe uscito dal garage dove aveva appena ucciso la 78enne senza passare davanti alla cam3, per poi tornare verso casa passando stravolta davanti alla farmacia. Sotto il braccio sinistro, ignoto 1 ha un fagotto e in testa un berrettino. Copricapo che ad esempio Neri ha dichiarato di non aver mai avuto. Inoltre per la Squadra mobile, il fagotto sotto braccio sarebbe l’arma del delitto della quale avrebbe voluto sbarazzarsi gettandola in un cassonetto ma per un qualche motivo porta con sé, per poi gettarla all’indomani lontano da via Del Ciclamino.

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