Rimini, delitto di Pierina, Barzan: “Quello ripreso dalla Cam 3 è sicuramente Dassilva, ecco perché”
«Depositeremo in Procura, in ausilio ai tecnici, un video con la nostra analisi dettagliata sui frame ripresi dalla telecamera della farmacia San Martino spiegando perché secondo noi quello immortalato è Louis Dassilva».
Davide Barzan, consulente tecnico di Manuela e Loris Bianchi nel giallo ormai “cult” dell’omicidio di Pierina Paganelli, rivela il prossimo passo che intende compiere insieme all’avvocato Nunzia Barzan e al generale Luciano Garofano, ex carabiniere e capo dei Ris di Parma. Un nuovo passo alla ricerca della verità a poche settimane dal giorno in cui, finalmente, in via Del Ciclamino andrà in scena la “camminata” per appurare, una volta per tutte, se quello ripreso dalla cam 3 era Dassilva e non il vicino Emanuele Neri, che ha dichiarato di essere passato di lì proprio la notte dell’omicidio.
Determinante nella disamina condotta dal team che assiste la nuora di Pierina e il fratello (nessuno dei quali, lo ricordiamo, è indagato) sarebbe la flessione dell’avambraccio così come ripresa nel momento in cui “l’ignoto” sale il gradino del complesso abitato, e proprio la carnagione, secondo questa analisi «evidentemente più scura di quella di Neri». «La sovrapposizione delle immagini - ribadiscono - sarà determinante».
Nuovo rinvio
Per ieri mattina era fissata anche un’udienza nel corso della quale il super perito nominato dalla Procura, il professor Emiliano Giardina, avrebbe dovuto relazionare dinanzi al gip Vinicio Cantarini le risultanze delle analisi del test del dna sui reperti raccolti sulla scena del crimine. Analisi che, come evidenziato nella perizia genetico forense depositata già alla fine di dicembre, hanno constatato l’assenza sulla scena del crimine di materiale organico associabile al 35enne Louis Dassilva o agli altri “attenzionati” nel corso delle indagini.
L’udienza, prettamente strumentale e tecnica, doveva servire per conferire (o meglio, rinnovare) ufficialmente l’incarico al gip Cantarini, ma la mancata pubblicazione del Decreto Milleproroghe ha interferito, costringendo a un nuovo rinvio dell’udienza, fissata per il 6 febbraio.
Intanto, in merito alla possibile scarcerazione di Dassilva, domani si attende la sentenza della Corte di Cassazione sul riesame per valutare l’opportunità di mantenere in vigore la misura cautelare. Successivamente è previsto invece di svolgere il celebre “test” del passaggio di Dassilva e Neri sotto le telecamere della farmacia, al quale gli avvocati dell’unico attuale indagato (Riario Fabbri e Andrea Guidi) ribadiscono l’intenzione dell’assistito di partecipare, convinti della possibilità di dimostrare che quello inquadrato (e ritenuto il killer) sia l’altro condomino oltre ogni ragionevole dubbio.
Dello stesso avviso non sono evidentemente Barzan e Garofano che rilevano come quello compiuto il 3 ottobre sia stato un assassinio fatto «da chi indossava una tuta da giardiniere, guanti e copricapo, e dove molte tracce biologiche sono state deteriorate dalla muffa che si è sviluppata sui reperti».