Rimini. Da hotel a residenza, multa milionaria. La battaglia legale arriva in Cassazione

Rimini
  • 20 febbraio 2025

Battaglia legale senza fine sulla multa da 1.600.000 euro inflitta dal Comune alla Golden Srl «per l’abusivo cambio di destinazione d’uso da alberghiero a residenziale» di un immobile di sua proprietà in viale Fano, a Bellariva: a dicembre il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società dando ragione a Palazzo Garampi, ma gli avvocati Giuseppe Nicolò e Federico Todeschini non si danno per vinti e ora giocano la carta della Cassazione. Una soluzione che tenterà di passare per le maglie strette del diritto, dal momento che l’impugnazione di una sentenza emessa dal Consiglio di Stato è consentita in rare occasioni: la Costituzione la ammette «per i soli motivi inerenti alla giurisdizione». In sostanza, gli avvocati di Golden Srl chiederanno alla Suprema Corte l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato, con successivo rinvio. Puntano, insomma, a discutere nuovamente la causa nel merito davanti ad un tribunale amministrativo, cercando di convincere il Palazzaccio che nei gradi di giudizio sarebbero stati ravvisabili vizi di forma. Dal canto suo il Comune ha già risposto con una delibera della Giunta che affida l’incarico legale difensivo all’avvocata Simona Gessaroli.

Le origini della vicenda

La vicenda affonda le proprie radici nel 1998: nell’estate di quell’anno, con una concessione in sanatoria il Comune diede l’autorizzazione al cambio di destinazione d’uso da residenziale ad alberghiero della struttura. Ma quattro anni dopo Golden Srl comunicò la cessazione dell’attività di albergo-pensione estiva e, nel febbraio 2004, presentò una domanda di condono per ristrutturare l’edificio con ripristino dell’originaria destinazione d’uso residenziale.

Maxi sanzione

Sette anni e 15 istanze di condono dopo, la questione si è trascinata fino al 2011: Palazzo Garampi nega il condono aprendo una scia di ricorsi al Tar, che vengono però bocciati dai giudici portando ad una sanzione pecuniaria «alternativa alla demolizione» da capogiro: 1,6 milioni di euro. La cifra non va giù alla proprietà dell’immobile, che pure aveva scelto proprio la via del pagamento di una multa in alternativa alla demolizione dell’edificio.

L’ultima carta

Ma anche queste cause hanno visto vincere, prima al Tar e a dicembre del 2024 al Consiglio di Stato, Palazzo Garampi: ora i legali di Golden puntano sul ricorso in Cassazione per evitare ai loro assistiti di dover pagare la quota mostre da oltre un milione e mezzo di euro.

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