Rimini. Cna: “Imprese artigiane in crisi, eccetto le estetiste. È manicure mania”

Tra crisi e nuove tendenze. Si muove così il mercato riminese delle imprese artigiane, dove tra tanti settori alle prese con la contrazione dei consumi e della domanda, l’ambito della cura alla persona vive invece una stagione di fioritura, guidata dalla richiesta, che non conosce crisi, di unghie laccate e manicure perfetta.
Il caso delle estetiste e delle onicotecniche, però, sottolinea bene il direttore provinciale di Cna, Davide Ortalli, «è una vera e propria eccezione, e come Cna stiamo promuovendo numerosi corsi di formazione». Gli altri settori, dalla filiera produttiva artigianale di capi d’abbigliamento all’ambito dell’edilizia o dei macchinari, «vivono una stagione di crisi, in cui la normalità, da dopo il Covid, è diventata il vivere in emergenza».
Le problematiche attuali sono legate soprattutto «all’aumento dei costi dell’energia, che non possiamo prevedere in che misura e per quanto tempo impatterà sull’economia europea. Oltre ai costi di approvvigionamento hanno un peso importante anche le manovre speculative: siamo appesi alle parole di Trump. Nell’imprevedibilità piena».
Per la stragrande maggioranza delle imprese, compresi idraulici, produttori di manufatti e imprese operanti nell’ambito dell’edilizia, «il confronto con le problematiche della carenza di personale, dell’aumento dei costi di produzione e la conseguente riduzione della domanda è la quotidianità». Eccezion fatta per le estetiste e i saloni degli acconciatori, «gli altri settori - ribadisce Ortalli - stanno soffrendo, alcuni in maniera feroce».