Rimini, ““Che Pizza?!” raddoppia sul lungomare: «Uno staff di giovani, hanno bisogno di stimoli»

Rimini

Dallo stadio del baseball di via Monaco al lungomare di Marebello. “Che Pizza?!”, la pizzeria inaugurata cinque anni fa dai fratelli Ciro e Valentina Esposito, raddoppia con una seconda apertura. «Abbiamo rilevato lo storico locale “Gianni”, gestito per trent’anni da Paolo Mulazzani - spiega il titolare Ciro Esposito -. Contiamo di aprire entro la fine del mese. Mantenendo, ovviamente, l’attività che già gestiamo».

“Che Pizza?! al mare”, con il locale dello stadio dei pirati, avrà in comune le proposte di pizza, la location accogliente, ed uno staff giovanissimo. «Nessuno supera i 25 anni», assicura Esposito. E non mancheranno le novità.

Esposito, la scelta di azzardare con un secondo locale potrebbe sembrare un rischio. Cosa ci dice?

«Che la nostra pizza è unica, e che questa seconda attività non farà altro che confermare i successi che abbiamo raccolto in questi anni. Io e mia sorella Valentina siamo nel settore fin da piccoli. Abbiamo cominciato l’attività di imprenditori sette anni fa. Da Viserba siamo approdati allo stadio dei pirati, che attualmente gestiamo insieme al locale. Un percorso in salita, non lo nego. Specie a fronte dei contenziosi con l’amministrazione. Ma posso dire che, grazie ai frutti del nostro lavoro, abbiamo cominciato a farci conoscere e apprezzare sempre di più».

Neanche le difficoltà nel reperire personale, di cui molti si lamentano, la spaventano?

«Sinceramente? Neanche un po’. Non ho mai avuto difficoltà nell’assunzione di personale. Quest’anno, tra lo stadio e il locale a Marebello, avremo circa una trentina di dipendenti. Quello che mi ha sempre avvantaggiato è l’aver proposto loro un progetto, una prospettiva. I giovani hanno bisogno di stimoli. Non mi sognerei mai di pagarli di meno solo perché sono alla prima esperienza».

Parliamo di “Che Pizza?! al mare”. Quali saranno le novità?

«La pizza rappresenterà sempre il focus del nostro menu. Proporremo, però, anche pesce. Oltre a una vasta gamma di vini di accompagnamento. È questa la vera novità rispetto al locale dello stadio del baseball. Ci concentreremo su pochi piatti, tra antipasti, primi e secondi. La nostra sarà una proposta di mare selezionata, ma curata in ogni minimo dettaglio».

Quando si è trattato di scegliere dove scommettere, perché proprio Marebello?

«Innanzitutto, perché vorremmo dare un contributo a questa piccola frazione. Che, negli ultimi anni, ha visto una diminuzione della qualità in termini di proposta ristorativa. Pochi locali stanno mantenendo una linea che reputo buona. Vorremmo implementare l’offerta anche per i turisti, che devono avere la possibilità di godere di esperienze enogastronomiche di un certo livello».

Contate di riuscire a offrire tutto questo?

«Certamente. Abbiamo una storia alle spalle che ci ha fortificati. Un locale che abbiamo completamente stravolto per renderlo alla moda. Abbiamo superato Covid, udienze in tribunale, la totale mancanza di aiuti. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta, fronteggiando sempre tutto con il lavoro. È la gente ad averci dato la forza di cui avevamo bisogno. In che modo? Scegliendoci ogni giorno».

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