Rimini. Caos codice della strada e alcol, i viticoltori: “Vendite calate”

Rimini

Nuovo codice della strada, i viticoltori lanciano l’allarme: «Vendite in calo del 30%». Confagricoltura Rimini sale sulle barricate invocando «campagne di marketing e comunicazione più mirate». «C’è confusione, in gran parte immotivata, tra i consumatori. Una confusione che sta già impattando sul lavoro delle aziende vitivinicole». Questo è il messaggio congiunto, a difesa del vino. «bandiera del territorio e pilastro dell’economia locale», diffuso ieri da Nicola Pellicioni, presidente della circoscrizione di Confagricoltura Rimini e da Sandro Santini, titolare della Tenuta Santini di Passano di Coriano, presidente della Strada dei Vini di Rimini, riguardo alla stretta, entrata in vigore un mese fa. A loro avviso il nuovo codice della strada «va spiegato meglio, evidenziando che non ci siano state modifiche ai limiti alcolemici, né all’apparato sanzionatorio, salvo per i casi di recidiva». Ecco perché si dicono pronti «a collaborare con istituzioni e enti», auspicando «un’azione rapida, per tutelare una filiera che ha investito in qualità».

La voce dei produttori

«Si assiste già a un calo del 30% nelle vendite - conferma il viticoltore, Silvano Gessaroli che ha vigneti tra Verucchio e San Marino -. Il crollo si è registrato subito dopo le feste ma si temono ulteriori contraccolpi sui locali e sulla filiera agroalimentare che li rifornisce». Netto il giudizio sul cambio di passo. «Ha terrorizzato tutta l’Italia – lamenta - ma per raggiungere il tasso alcolemico di 0,5 g/l basta mangiare due cioccolatini al liquore». Da “La Cantéina de Borg”, un’attività che affonda le radici nel 1933, Giuseppe Bernardi conferma una batosta per le vendite attorno al 30%. «Le nuove norme sono un deterrente per i consumi», aggiunge notando come il 31 dicembre scorso siano state acquistate «soprattutto bottiglie da 0,375 litri per brindisi monodose, anziché i tradizionali magnum». Una situazione che lo ha spinto a organizzarsi in vista dei corsi da sommelier che ospiterà a partire dal 10 febbraio. «Ho acquistato degli alcoltest che metterò a disposizione dei partecipanti. Le regole vanno rispettate – conclude – ma per la caccia alle streghe è tardi: siamo nel 2025». A proporre soluzioni da Coriano è infine Marco Bianchi dal podere e agriturismo omonimi. «A Capodanno – premette – l’80% dei clienti si è organizzato con navette dando lavoro a diverse persone». Quanto a lui ha aumentato, seppur di poco, «il prezzo del singolo calice lasciando inalterato il costo della bottiglia» e ha fornito di un tappo i vini non terminati «cosicché la clientela li porti a casa». Prima invita alla cautela rimarcando che i consumi in calo sono fisiologici, «sia perché la gente ha speso, durante le feste natalizie, sia perché molti ristoranti restano chiusi a gennaio». Detto questo, un drastico cambio delle ordinazioni lo ha visto, appena è entrata in vigore la normativa: «Non più una bottiglia per tavolo ma solo calici. Un peccato – conclude - perché così si perde l’identità del prodotto».

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