Rimini. Bimba in coma per aver ingerito droga, genitori in aula per abbandono di minori

Rimini

Una bambina di un anno finita in coma per aver ingerito cannabinoidi, i due genitori a processo per abbandono di minori.

Ieri a Rimini si è tenuta l’ultima udienza istruttoria davanti al Tribunale monocratico dove sono imputati due genitori di origine marocchina, indagati nel 2020 quando la figlia di appena un anno fu ricoverata in terapia Intensiva perché trovata positiva a cannabis e benzodiazepine, uno psicofarmaco molto diffuso.

I due genitori, il padre di 40 anni, difeso dall’avvocato Luigi Delli Paoli, e la mamma di 41, difesa dall’avvocata Simona Gasparini, hanno altri due figli. Erano finiti nei guai quando dall’ospedale Infermi era partita prima una segnalazione all’Ausl e poi alla Squadra mobile della Questura di Rimini. Il primario del reparto di pediatria aveva infatti allertato le autorità perché in seguito ad una serie di esami mirati, analisi del sangue, tac ed ecografie, non erano emerse patologie, ma un’elevata positività all’hashish e allo psicofarmaco.

Era un pomeriggio di fine maggio del 2020, giorno del primo compleanno della bambina, quando la mamma tornando a casa l’aveva trovata immersa in un sonno profondo. Tanto profondo da destare sospetti. La bambina infatti entrava ed usciva da uno stato comatoso, aveva vomitato e non riusciva a reagire, allo stesso tempo però non presentava febbre o sintomi compatibili con una malattia infantile. La mamma preoccupata aveva quindi chiamato il 118 che aveva trasportato la piccola in Pronto soccorso a Rimini. La bambina era stata sottoposta subito ad ogni tipo di esame e alla ricerca di una qualche forma di patologia ma solo quando erano arrivati i risultati dell’esame delle urine si è scoperto cosa avesse indotto la piccola in tale stato.

Il padre inoltre aveva raccontato ai medici che forse la figlia, in assenza della mamma e con lui indaffarato a seguire gli altri due fratelli, aveva giocato con una scatola di medicine.

I risultati dei test clinici non avevano lasciato spazio ad equivoci: gli esami tossicologici delle urine presentavano una decisa positività alla cannabis e alle benzodiazepine. Così il medico non aveva potuto che allertare le autorità sanitarie e giudiziarie. I genitori erano finiti indagati per abbandono di minore: probabile che la piccola avesse ingerito per sbaglio dell’hashish che il padre aveva comunque ammesso di consumare. La mamma, una donna che lavora e mantiene la famiglia facendo l’operaia, ha sempre detto di non usare droghe e che la bimba al momento dei fatti era sotto la sorveglianza del padre. La piccola oggi sta bene ed è ancora affidata alla mamma. L’8 luglio è attesa la sentenza.

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