Rimini. Bilancio di previsione 2025: «Le tasse comunali restano invariate Ma il Governo prepara altri tagli»
«Abbiamo preso un impegno preciso con i riminesi: non aumentare le tasse comunali, mantenere inalterati i servizi per le fasce deboli della popolazione, sostenere lo sviluppo economico attraverso la riqualificazione urbana. Ed è quello che faremo anche il prossimo anno». Parole chiare quelle del sindaco Jamil Sadegholvaad sul bilancio di previsione 2025. Che giungono al termine del confronto giunta-sindacati e che sono propedeutiche al passaggio in Consiglio comunale previsto per dicembre. Otto i punti cardine individuati per vincolare l’azione politico-economica e salvaguardare la mission amministrativa: welfare, scuola, vicinanza coi cittadini. Così, appena uscito dal faccia a faccia coi rappresentanti delle categorie economiche, l’assessore al Bilancio, Juri Magrini, conti alla mano, si concede ai cronisti per evidenziare i punti salienti dell’elaborato finanziario: «Abbiamo pianificato una manovra solida, sulla quale però pesano le incognite della legge finanziaria del governo e due spade di Damocle: l’inflazione che non arretra e che tocca anche gli enti locali e i continui tagli di risorse decisi dal Governo».
Le forbici dell’esecutivo
E dalle stime di Palazzo Garampi queste sforbiciate di Palazzo Chigi peseranno su Rimini, nel 2025, per 842mila euro: «Un ammanco - puntualizza Magrini - che andrà ad aggiungersi ai tagli per oltre 1,5 milioni ereditati dalle precedenti Finanziarie e dalla restituzione del fondone Covid, per un ammontare di -2,4 milioni». Ma non finisce qui. Perché per il prossimo biennio «sono previsti tagli per 1,8 milioni». E tutto questo davanti a debiti che, seppur ridotti di 25,2 milioni di euro dal 2021, al 1° gennaio 2025 ammonteranno ancora a 48,4 milioni. «Rimane comunque l’equilibrio tra entrate e spese in parte corrente - fa notare Palazzo Garampi -, voce quest’ultima che, per il 2025, è stimata in 211 milioni di euro: in linea, quindi, con quella dell’anno precedente». Ed è qui che scatta il primo punto cardine della manovra Sadegholvaad: l’equità fiscale, che si vuole assicurare attraverso il recupero dell’evasione tributaria. In bilancio sono fissati recuperi Imu, Tari, Imposta di soggiorno e Ici per 8 milioni di euro non pagati, «pari ad un recupero totale di circa 55 milioni di euro dal 2021».
Welfare
Colpire i furbetti per aiutare chi ha più bisogno, è la parola d’ordine dell’amministrazione. Che si può sintetizzare in una sola parola: welfare. «Tra scuola e sociale - spiega Palazzo Garampi - la spesa è pari ad un terzo della spesa del bilancio, che è di 73,5 milioni, di cui 17,7 milioni destinati a contributi per i servizi sociali. E tra scuola d’infanzia comunale, statale e primaria, l’investimento per le agevolazioni a garanzia del diritto allo studio a favore delle famiglie e dei più piccoli sfiora i 3 milioni di euro. In un pacchetto complessivo che comprende aliquote agevolate ed esenzioni, tra cui la gratuità sostanziale dei nidi, per i nuclei con Isee fino a 30.000 euro». Ma non solo – aggiunge Palazzo Garampi -: per le scuole d’infanzia la retta resterà invariata per la maggioranza delle famiglie, quelle con reddito Isee inferiore a 26mila euro, che rappresenta il 73,5% del totale dei nuclei interessati (880 circa), mentre la rimodulazione per la quota restante di famiglie sarà applicata in proporzione al livello di Isee, superiore appunto ai 26mila euro. Insomma, occhio puntato sui ceti meno abbienti: in una parola congelamento delle tasse. «Anche per il 2025 - osserva Sadegholvaad - saranno mantenute le attuali aliquote di Imu e Tari, e le agevolazioni a famiglie e imprese. Rispetto all’addizionale Irpef, poi, sarà confermata la soglia di esenzione per redditi sotto i 16mila euro introdotta nel 2022, che interesserà 59mila cittadini riminesi, ovvero più della metà dei contribuenti».
Politiche per la casa
Ma in una città dove gli affitti portano via metà stipendio, non potevano mancare le politiche per la casa. E, infatti, in bilancio, alla voce “Patto per la casa”, sono previsti 4,5 milioni di euro per il fondo inquilini morosi incolpevoli, il fondo sociale per l’affitto, e per il fondo povertà. «Ed è anche confermata - conclude l’assessore Magrini - l’aliquota agevolata Imu dello 0,38%, invece che dello 0,76% prevista per gli alloggi a canone concordato, a favore di chi affitta le abitazioni ai nuclei familiari che versano in condizioni di fragilità e che non riescono o non possono avere accesso all’edilizia residenziale pubblica».