Rimini, barche nel mirino di vandali e sbandati: “Danni e furti, servono le telecamere”
Barche nel mirino dei vandali e non solo: da ormai un mese, sembrano essere diventate luoghi di bivacco e di dimora notturna per sbandati. La denuncia arriva dal presidente del Circolo velico di Rimini, Leonardo Bernardini, che, raccolti disagi e lamentele degli associati, svela cosa sta accadendo, da un po’ di tempo, lungo il porto canale. «Con l’autunno, le imbarcazioni ormeggiate tra faro e ponte di Tiberio sono tornate a trasformarsi in “abitazioni” improvvisate e abusive. Appena trascorsa l’estate, infatti, sono stati una decina gli “armatori” che sono venuti in sede a segnalarci danni alle imbarcazioni. Soprattutto quelle ormeggiate lungo il porto canale, ma anche qualcuna in darsena. Danni come la forzatura delle porte d’ingresso, oppure sporcizia lasciata all’interno. Ma anche qualche furto, di piccole cose, certo, ma care ai proprietari». Natanti a vela o da diporto a motore, le imbarcazioni preferite da questi balordi del porto canale. Purché disponibili di posti letto o, comunque, di spazi idonei dove potersi accampare per qualche notte, finché il proprietario non se ne accorge. «è la solita storia – racconta Bernardini -. Questi balordi, non riuscendo a trovare un posto dove andare a dormire, a calar delle tenebre raggiungono la banchina, scorgono la barca più comoda e sicura da colpire, salgono sopra e, attenti che nessuno arrivi o passi di lì, forzano la porta e penetrano all’interno. Causando anche seri danni agli arredi. Quindi, trascorsa la notte al caldo, la mattina presto escono e si dileguano. Sperando di non essere stati scoperti per poter, così, ritornare la notte successiva a bivaccare».
Effetto deterrente
Seri danni, dunque, quelli denunciati dagli armatori, quasi tutti appassionati di mare e di vela. «Parliamo di qualche migliaio di euro – precisa il presidente del Circolo velico – tra impresa di pulizie da dover chiamare, ma anche serratura o porta d’ingresso da ripristinare e qualche arredo da ricomprare».
Cosa fare allora? Come combattere queste intrusioni che in questo inizio d’autunno sembrano ripetersi con una certa frequenza? «Fermo restando che le forze dell’ordine fanno quello che possono, controllano, compiono sopralluoghi e, sovente, fermano questi balordi – puntualizza Bernardini -, ritengo che per scoraggiarli e dissuaderli dal bivaccare nelle barche ci voglia molto di più. Magari, ci vorrebbero delle telecamere di sicurezza che, collegate con la centrale di controllo delle forze dell’ordine, ad ogni intrusione del balordo lo riprendono permettendo, così, a polizia e carabinieri di intervenire in tempo reale». Per una funzione di deterrenza, ma anche di sicurezza per l’intera zona. Chiosa il presidente del Circolo velico: «Oltre a scoraggiare i balordi dal bivaccare in barca, le telecamere potrebbero fungere come sistema di sorveglianza della banchina. Non dimentichiamo che il porto canale è spesso frequentato da ragazzi provenienti dalla movida e non è la prima volta che qualcuno finisce in acqua, magari perché troppo ubriaco».
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