Rimini: balneazione, divieti in calo dell'80 per cento
Un calo dell’80% dei divieti di balneazione in dieci anni. È il risultato ottenuto grazie all’intervento su 5 dei 7 bacini presenti sul litorale nord di Rimini nell’ambito degli interventi previsti dal Psbo che ha tra gli obiettivi finali il superamento dei dodici sfioratori a mare presenti sul tratto di costa riminese. I lavori di separazione delle reti completati sui canali Sacramora, Turchetta, Pedrera Grande, Matrice, Sortie, trasformati in sfioratori per “sole acque meteoriche e di drenaggio” riconsegnano dunque dati eccezionali, registrando - a parità di precipitazioni piovose intense durante la stagione estiva - un drastico calo tra il 2011 e il 2020 dei divieti di balneazione sulla costa tra Rivabella e Torre Pedrera, pari come detto all’80% in meno. Un dato destinato a migliorare ancora fino al sostanziale azzeramento dei divieti, obiettivo possibile quando saranno completati i lavori attualmente in corso sui restanti due bacini della costa nord, il Brancona e il Viserbella; interventi che proseguono in parallelo ai lavori di regolarizzazione degli allacci dei privati in zona a monte del bacino del Matrice già da tempo completamente separato.
Il Psbo - piano realizzato da Comune e Hera insieme a Romagna Acque, Amir e con il finanziamento del Ministero dell’ambiente e il supporto della Regione Emilia-Romagna - continua a correre, anche sul versante sud dove stanno procedendo i lavori per la Dorsale sud e per la separazione delle reti nel bacino del Roncasso a Miramare. Gli interventi riguardano principalmente l’area nel tratto compreso tra la ferrovia ed il lungomare, oltre ad alcune zone a monte della statale 16, come le zone di via Casalecchio, Tombanuova e Pozzi, a monte dell’aeroporto Fellini. Al termine dei lavori la fossa Roncasso convoglierà a mare le sole acque meteoriche, così come avviene già per cinque scarichi sui sette presenti nella zona nord, consentendo quindi di superare i divieti di balneazione in occasione di eventi meteorici intensi. Sono inoltre in corso di progettazione gli interventi per la realizzazione del sistema vasche e condotte in corrispondenza dei bacini Colonnella 2 e del Rodella e per gli interventi di ottimizzazione della rete a monte della statale 16.
Già operativo e in fase di test il sistema di accumulo e laminazione di Piazzale Kennedy, una delle principali opere del Piano di salvaguardia della balneazione, sia per la sua rilevanza sotto il profilo idraulico sia perché si integra con il percorso di riqualificazione e rigenerazione urbana della città, che dalla scorsa estate può vantare un nuovo suggestivo Belvedere, elemento integrante del nuovo Parco del Mare. Anche i lavori alle condotte del bacino Ausa sono terminati e in fase di collaudo. “Le vasche di accumulo e laminazione di piazzale Kennedy e le condotte, con relativo sistema di pompe, rappresentano un presidio straordinario per la sicurezza idraulica della città, consentendo di allontanare le acque anche in situazioni in cui per condizioni di mare mosso, vento forte e alta marea risulterebbe molto difficile farlo – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini Anna Montini – Il Piano di salvaguardia della balneazione è in fase avanzata ed oltre agli obiettivi, oggi possiamo già pesare i risultati. A nord parlano i numeri: dal 2011 ad oggi grazie ai lavori su cinque dei sette bacini si è riusciti a ridurre al minimo i divieti di balneazione, e con i lavori in corso sui restanti due bacini e sul Roncasso a Miramare, si avvicina quell’ambizioso traguardo di fare di Rimini la prima città costiera a risolvere in maniera definitiva il problema degli scarichi a mare. Il Piano, che ricordo è stato segnalato anche dall’Onu per la sua valenza ambientale, consentirà quindi un progresso sotto il profilo della qualità delle acque e della qualità vita, oltre a rappresentare un’opera strategica dal punto di vista della infrastrutturazione fognaria e della sicurezza idraulica della città. Il mare è al centro dello sviluppo presente e del futuro del nostro territorio”.