Rimini, albergatori e turismo, rotta verso l’India: “Campagne promozionali e nuovi voli”

Rimini

«Per attrarre nuovi turisti è indispensabile puntare su quei mercati in forte espansione. E l’India è sicuramente uno di questi». Gli albergatori guardano con attenzione al report Thrends, pubblicato giovedì.

In particolare all’analisi relativa alle presenze indiane registrate in Italia nel 2023, 1 milione e 376 mila, che per l’85% sono state assorbite da Roma, Firenze, Venezia e Costiera Amalfitana. Riviera esclusa, quindi.

«E questo fa pensare – commenta Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione albergatori riminesi -. Perché rispetto ad un’Italia da sempre tra i Paesi turistici leader in Europa, Rimini dovrebbe sempre figurare come località di riferimento. Da qui, dunque, emerge con sempre più evidenza la necessità di disporre di voli diretti con Roma e Milano, hub internazionali dove arrivano gli aerei da Nuova Delhi. E di avviare campagne promozionali su quell’area».

Ed è qui che si apre il dibattito. Con al centro, però, una domanda ricorrente: chi ci deve pensare a questo tipo di collegamenti? Il privato, magari i singoli alberghi, quelli stellati, visto che parliamo di un target turistico alto spendente? Oppure il pubblico?

Attenzione massima

Sottolinea, allora, Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera, società di servizi turistici: «A promuovere campagne promozionali mirate e anche “aggressive” sono solitamente deputati gli organismi pubblici come Enit per l’Italia, e Apt regionale per la Romagna. Perché non credo che un’attività di comunicazione condotta da un singolo hotel possa avere quella forza penetrativa necessaria». Insomma, antenne dritte verso l’India. E attenzione massima a quel mercato: 3.200 miliardi di euro di pil, 15 miliardi di dollari come giro d’affari turistico globale nel 2022, una classe media in forte ascesa, per il 65% under 35 e con un reddito annuale di 36 mila dollari. Continua Carasso: «Leggo dallo studio pubblicato sul giornale che c’è un target giovanile pronto a investire in viaggi culturali, del benessere e dell’enogastronomici 6.000 dollari l’anno. Ed è proprio questo il punto: lavorare sulle coppie e sui singoli, operando in termini di destagionalizzazione, perché non credo che si possa considerare l’India un Paese di vacanzieri balneari. Meglio, invece, inserirla in pacchetti viaggi di una quindicina di giorni che, insieme alle città d’arte, siano in grado di offrire anche mete alternative come la Riviera e i suoi borghi».

Le alternative

Ma dalla proposta ben formulata e di stampo anche ottimistico, bisogna ben presto fare i conti con la realtà. Che ha un nome e un cognome: aeroporto Fellini. «E’ proprio così – chiosa Alessandro Giorgetti, presidente Federalberghi Emilia Romagna -. L’India è un Paese in forte espansione. I cui cittadini sono in grado di investire dei bei soldini nei viaggi. Ma come ci arrivano poi a Rimini: coi soliti bus navetta o con il solito treno? Perché se non pianifichiamo prima dei voli che possano collegare Rimini con quegli hub aeroportuali dove fanno scalo gli aerei provenienti da Nuova Delhi è inutile progettare campagne promozionale o inventarsi voli pindarici. Meglio, invece, puntare a consolidare e sviluppare il mercato europeo, quello tedesco, francese, svizzero, olandese, o dell’Est, che è quello che sta garantendo la tenuta del sistema».

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