Rimini. Albergatori a caccia di dipendenti. “Ecco gli stipendi ma non riusciamo a trovarli”

Rimini

«Tra manodopera specializzata, ormai impossibile da trovare, e lavoratori che prendono servizio e poi se ne vanno senza nemmeno darti una spiegazione, le stagioni balneari si sono trasformate in una vera e propria odissea».

Michela Vandi, una laurea in economia turistica all’università di Bologna, direttrice in diversi hotel 4 stelle di San Marino, da quattro anni gestisce l’hotel Dear, 3 stelle in viale Trapani a Rivazzurra. E, come molti altri colleghi albergatori, ad ogni inizio estate si ritrova con l’organico da completare. «Quello della carenza di personale – commenta l’albergatrice - è una criticità consolidata che dal covid in poi ha, addirittura, assunto il carattere dell’emergenza».

Vandi, lei opera nel comparto turistico-alberghiero da tempo: è stato sempre così difficile reperire figure professionali specializzate?

«Da una decina d’anni gestisco alberghi: adesso il Dear, in precedenza avevo gestito un altro 3 stelle in viale Regina Margherita, sempre a Rivazzurra, e ancora prima diretto qualche 4 stelle in Repubblica. E pian pianino ho visto calare la presenza di profili specializzati negli hotel, così come nei ristoranti. Ma mai con questa intensità. Prima, infatti, avevamo i giovani che, grazie alla stagione, coprivano i posti mancanti. Ora non abbiamo nemmeno loro. O, comunque, si fa molta fatica a trovarli».

I sindacati parlano di lavoro nero e di buste paga basse che scoraggiano i ragazzi...

«Furbetti e disonesti sono in tutti i settori imprenditoriali, e quindi anche nel comparto alberghiero, che, va detto, è composto da una stragrande maggioranza di imprenditori onesti. Io ad esempio sono una delle tante che ha sempre rispettato la legge. E pagato stipendi conformi a quello che prevede il contratto nazionale di lavoro: 13esima, 14esima e tfr in busta paga da metà maggio a metà settembre e durante le aperture straordinarie tipo Capodanno, Pasqua e i ponti di primavera come il 25 aprile e il 1° maggio. E parlo di 1.800 euro netti per le cameriere ai piani, di 2.000 euro circa per i camerieri di sala e di 3.000 euro in su per i cuochi».

L’articolo oggi in edicola sul Corriere Romagna

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