Riccione. Strappo tra il Comune e Linus. Albergatori e commercianti: un errore lasciare andare Radio Deejay

«Farò come uno che conoscevo, affitterò un tavolo al Nuovo Fiore e mi godrò lo spettacolo. P.s.: il “bellissimo programma” ovviamente è ironico». Con un lungo post sui social, dopo quello in cui annunciava l’addio, Linus inizia a levarsi qualche sassolino dalla scarpa riguardo alla rottura tra Radio Deejay e Riccione, un legame che durava dal 1987 e che ha segnato l’estate della Perla Verde per decenni. «Chi conosce la realtà politica di Riccione non ha bisogno che io gliela spieghi, chi non la conosce non potrà mai capire», per poi far riferimento anche al celebre personaggio comico dell’assessore Cangini inventato da Paolo Cevoli.
Sull’ipotesi di un avvicendamento in piazzale Roma dice: «Per fortuna tra le radio esiste un codice etico per il quale tutte quelle che sono state contattate hanno declinato per rispetto nei nostri confronti. E le ringrazio di cuore» facendo cadere di fatto una collaborazione radiofonica alternativa. Ma è alle reazioni seguite all’addio - specialmente politiche - che Linus riserva la stoccata più affilata. «Sto leggendo delle giustificazioni patetiche e balbettanti, sarebbe stato più elegante scrivere che era deciso da mesi». Molti tra artisti, personaggi del mondo della musica e della radio hanno commentato il post sui social, tra cui la cantante Levante: «Grazie per avermici portata negli anni, grazie per avermi fatto cantare alle Notti rosa di Riccione, ho visto cose e persone che non avrei incontrato diversamente».
«Rimpiazzarlo? Difficile»
Riccione ieri era incredula e preoccupata perché, volenti o nolenti, Radio DeeJay è Riccione nell’immaginario comune. Le reazioni sono tante e soprattutto per la perdita di un affetto reciproco, che ha trovato riscontro anche tra gli albergatori della zona. Marianna Chiaraluce, titolare dell’Hotel The Box, ha sottolineato la sorpresa e la tristezza tra i suoi clienti: «Chiedevano proprio se era già uscito il programma di Radio Deejay. Non è solo un fatto commerciale, è un legame emotivo con la città». Alcuni del team, come Rudy Zerbi e Linus, «parlavano in continuazione della città, ma lo facevano col cuore, senza alcun interesse legato ad accordi economici, l’autentico amore che trasmettevano per me è una cosa che sarà molto difficile da rimpiazzare e non ci sarà mai nessuno in grado di trasmettere quell’amore per la città, poiché avevano un legame troppo forte che non ha nessun altro».
«Tempistiche sbagliate»
Marina Pasquini dell’Hotel Belvedere ha rivelato come molti turisti si sentano «defraudati» dalla decisione: «Mi scrivono ancora, e alla domanda “perché?” non posso che alzare le braccia, mi dicono che Radio Deejay faceva parte della loro vacanza. Un dispiacere amplificato dalla tempistica della comunicazione. Annunciarlo ad aprile - continua - a pochi giorni da Pasqua, è stato un errore. Non possiamo organizzare nulla» ha detto Pasquini, lamentando la mancanza di un confronto preventivo con gli operatori locali.
«Perderla è un azzardo»
Maurizio Metto, presidente del Consorzio Ceccarini, è diplomatico sulle scelte amministrative: «Vedremo i risultati, ma dal punto di vista commerciale rimane comunque un punto interrogativo». Interviene anche Alfredo Rastelli, presidente della delegazione di Confcommercio di Riccione: «Radio Deejay è un’istituzione per Riccione, ha fatto parte della sua identità per 38 anni. Perderla è un azzardo. Un azzardo che lascia nel limbo anche il futuro della città». Concludendo che «l’assenza di un confronto adeguato ha creato preoccupazione, anche tra i commercianti, per l’impatto che questa scelta avrà sull’economia locale». Se ne parlerà con ogni probabilità mercoledì prossimo, al Palazzo del Turismo, per la presentazione del Piano Strategico.