Riccione, ristrutturano casa ma realizzano nidi artificiali per i balestrucci. «Specie protetta, da 70 anni portano la primavera a casa nostra»

Rimini

«Così ho salvato il nido dei balestrucci, da 70 anni portano la primavera nella mia casa». Coppia di pensionati colloca due nidi artificiali in sostituzione di quello rimosso dalla ristrutturazione edilizia. Una storia dal sapore natalizio quella di Giuseppina e Sergio, coniugi ultrasettantenni. Lei ex insegnante in pensione e lui esperto in molti lavori, compresa la falegnameria, sono stati adottati da una specie di volatili che nidifica da quasi 70 anni sotto il cornicione del loro tetto della casa riccionese, dove abitano e che in precedenza apparteneva alla mamma di Sergio.

Lavori a singhiozzo

«Ci siamo affezionati a questa specie protetta e in difficoltà», conferma Giuseppina che da sempre in prima linea per gli animali, dai gatti randagi ai ricci. Una sensibilità che le ha permesso di allacciare rapporti con l’associazione Monumenti vivi Rimini a cui nel giugno scorso ha chiesto lumi prima di avviare importanti lavori di ristrutturazione, incluso il rifacimento del tetto. Trattandosi della seconda covata, gli attivisti hanno calcolato che i giovani balestrucci avrebbero spiccato il volo a fine luglio. Da qui la richiesta alla ditta di installare le impalcature non prima di agosto programmando l’intervento in modo da consentire ai genitori di portare i pulli all’involo con tranquillità.

II soccorsi da fuori Rimini

«Mai avrei permesso che questa tradizione fosse interrotta – sottolinea Giuseppina che ha convinto il marito a assecondarla -. Il mio grazie va alla ditta di Marco Bravi che ci ha supportato, anche se non era dovuto. Ora la speranza è che a primavera, i due nidi artificiali, costruiti in cemento alleggerito da una ditta di Bolzano e installati nei giorni scorsi, siano di gradimento ai nuovi arrivati». La posizione è cambiata, seppur di poco, perché il profilo concavo del cornicione non assicurava la protezione del precedente. L’auspicio della coppia è che il 2024 «veda intensificarsi il rispetto per gli animali perché sono loro a salvare noi anche quando sembra il contrario».

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