Riccione. Polemica su viale Ceccarini, Confesercenti: “Se non abbiamo una passeggiata commerciale attraente il sistema non regge”

Rimini

Viale Ceccarini e il centro nell’occhio del ciclone: da una parte c’è una riqualificazione che intende rivoluzionare l’area, in autunno infatti si darà il via al primo stralcio dei lavori per 1,5 milioni di euro. Dall’altra c’è la constatazione amara degli esercenti che denunciano un progressivo tracollo commerciale.

I civici

«Ma vogliono davvero spendere tutti quei soldi per riqualificare il viale quando questo è in profonda crisi? - si chiede il segretario delle liste civiche di opposizione Fabrizio Pullè -. Dalle ultime pratiche consultabili, spuntano circa 180mila euro affidati a Geat per installazioni “spot”, in piazzale Ceccarini e viale Dante, “Equalizzazioni verdi” e piante di agrumi. Inoltre le strategie pensate per il restyling non favoriscono il commercio, vedi le installazioni in piazzale Ceccarini, dove non c’è un negozio, mentre il salotto sta morendo» conclude.

Fratelli d’Italia

Critiche anche le posizioni di Fratelli d’Italia e Lega che denunciano un deterioramento progressivo della qualità e della sicurezza, a fronte di spese virate ad una riqualificazione di una zona gravemente in difficoltà: «Povera Riccione - dice Stefano Paolini di FdI -. Il Comune deve preservare dall’assalto, intervenendo con misure deterrenti o, preferibilmente, con proposte incentivanti per chi desidera aprire attività in linea con la tradizione e l’identità storica, per dare continuità e qualità al commercio locale». Conclude con la questione autorizzazioni e sicurezza: «Sappiamo per certo che esistono negozi che hanno murato il bagno: uno se ha necessità deve chiedere ospitalità altrove».

Lega

Tutta colpa di un regolamento che potrebbe essere ripreso perché «sotto la giunta Tosi era iniziato il processo di verifica presso la Soprintendenza, ma con l’insediamento della Giunta Angelini tutto si è fermato» spiega Elena Raffaelli, consigliera della Lega ed ex assessora alla sicurezza -. Ora il Comune deve agire prontamente per preservare l’identità del centro con maggiori controlli, criteri più stringenti per le nuove aperture, in linea con lo standard commerciale che ha reso famoso il viale».

Confesercenti

Interviene anche Confesercenti, con Fabrizio Vagnini, che partecipa al Tavolo sul commercio istituito dall’amministrazione. «Fino all’entrata in vigore di nuove norme, gli unici strumenti di competenza sono incentivi e sgravi fiscali per le nuove aperture, rivolte ai giovani. Servono più controlli, fiscali, sanitari e sul decoro. Fondamentale è l’unione di intenti tra i vari soggetti, il commercio è la terza componente del turismo: c’è il mare, ci sono alberghi che si riqualificano, ma se non abbiamo una passeggiata commerciale attraente, la terza gamba su cui si basa tutto il sistema non regge» conclude.

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