Riccione, la protesta dell’opposizione: “Niente Consiglio comunale da due mesi, manca il confronto democratico”
Sarebbe una questione di “istanze” (presenti o meno), la motivazione per la quale in città «non si tiene il Consiglio comunale da almeno due mesi», incalza l’opposizione. In sostanza «non è dato sapere se sono state presentate al vaglio, o meno». I consiglieri Valentina Villa e Gianluca Vannucci (Gruppo Misto), insieme a Luigi Santi, Per Riccione incalzano: «Una città senza confronto democratico». Il gruppo rimarca che il consiglio è «rimasto inattivo per oltre due mesi. Un periodo in cui, per motivi legati alle recenti elezioni regionali, la massima istituzione cittadina è stata messa in secondo piano, a discapito delle esigenze della comunità».
Il gruppo imputa all’Amministrazione di essere venuti meno al servizio non senza motivo. «Non possiamo ignorare il tempismo delle opere pubbliche che, casualmente, hanno preso avvio proprio a ridosso delle elezioni regionali. Tra queste, l’asfaltatura del viale principale delle Fontanelle, una scelta che appare quanto meno discutibile, sia per il periodo climatico non ideale, sia per la coincidenza con il domicilio di un candidato del Partito democratico». La richiesta, esplicitata più di una volta, è quella di un «Consiglio comunale aperto sulla sicurezza. Il Presidente del consiglio comunale, Simone Gobbi, ritiene opportuno continuare a rimandare questa convocazione senza fornire spiegazioni?- ,- concludono -. Ora la campagna elettorale è finita e guarda caso vengono convocate solo ora le Commissioni, chiaro segnale di come confronto democratico sia secondario rispetto agli interessi di chi oggi governa la città».
Le pratiche da ricevere
E la risposta arriva nell’immediato: «Se l’Ufficio di Presidenza non riceve le pratiche, non può convocare il consiglio. Anzi, se avessi avuto le pratiche pronte, lo avrei tranquillamente convocato. Il problema è che se le pratiche non arrivano all’Ufficio di Presidenza, non posso procedere», così il presidente del Consiglio Simone Gobbi.
«Sarà stata l’assenza di commissioni, che sono convocate dai vari presidenti, ma mi è stato detto che le pratiche non erano pronte. Ora, finalmente, le pratiche sono state completate e procederemo alla conferenza dei Capigruppo per stabilire la data precisa del prossimo Consiglio», conclude.