Riccione. Caso Tosi, volano gli stracci in commissione. L’ex sindaca: “La giustizia mi ha dato ragione, qui cercano di mandarmi via”

Rimini

Sono volati gli stracci lunedì in viale Vittorio Emanuele, teatro della Commissione controllo e garanzia. Al centro della discussione, la delicata questione dell’incompatibilità di Renata Tosi, consigliera dell’opposizione ed ex sindaca, in consiglio comunale: le tensioni hanno scaldato gli animi, con la conclusione che la pratica verrà discussa domani in seduta consigliare. La trattazione dell’aargomento è iscritta all’ultimo punto dell’ordine del giorno.

«Forzature evidenti»

Negli ultimi tempi, secondo l’opposizione, questa pratica avrebbe rivelato «forzature evidenti delle leggi e dei regolamenti, portate avanti dalla maggioranza con l’obiettivo di escludere Tosi dal consiglio, mascherando il tutto come un “atto dovuto” e ineluttabile» spiega il segretario delle civiche di centrodestra Fabrizio Pullè. Tuttavia «l’articolo 63 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) è al centro del dibattito. Prevede che non possa ricoprire la carica di consigliere chi ha una lite pendente con il Comune. Ma il comma 3 dello stesso articolo lo esclude se la lite è connessa con l’esercizio del mandato» la controversia riguarda infatti i processi affrontati come sindaco.

«Documenti negati»

Durante la seduta le opposizioni hanno chiesto di acquisire i documenti relativi agli anticipi di spese legali concessi in passato a sindaci, assessori e dirigenti. La maggioranza, però, ha votato contro questa richiesta, «impedendo di fatto l’acquisizione dei documenti che avrebbero potuto chiarire se vi sia stata disparità di trattamento - spiega Renata Tosi -. La giustizia mi ha dato ragione, alla Corte dei Conti c’è stata piena assoluzione, ma la maggioranza continua a fare ricorso. Stanno cercando di mandar via la consigliera scomoda, questa è la dimostrazione della loro debolezza, incapacità di fare politica e soprattutto arroganza».

Maggioranza contrariata

«La minoranza fa la parte della vittima» afferma la consigliera di Coraggiosa Francesca Sapucci. «Per loro non si può aspettare il giudizio definitivo di un tribunale, il nodo va sciolto ora, per poter andare avanti su questioni decisamente più importanti - ironizza -. Il fatto che la minoranza consideri il consiglio una gogna è un’offesa. Ogni cittadino è chiamato a rispondere delle proprie azioni. Qualcuno deve dei soldi al comune, soldi pubblici, bisogna che se ne discuta. L’ostruzionismo che vogliono mettere in campo è inaccettabile, volevo ricordare che noi abbiamo chiesto di votare in commissione per un’ora e mezza, invece di osteggiare» conclude.

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