Riccione al lavoro sull’Hub, “Corso Fratelli Cervi, in programma la pedonalizzazione”
«Per migliorare la qualità urbana e la vivibilità degli spazi pubblici, l’Amministrazione comunale ha in programma interventi come l’estensione della Zona a traffico limitato (Ztl) e la pedonalizzazione del Corso Fratelli Cervi». Così si legge nel prospetto relativo all’Hub Paese, presentato mercoledì scorso dall’Amministrazione comunale alle associazioni di categoria e ai rappresentanti dei comitati d’area, in cui il concetto di pedonalizzazione viene ribadito: «Un elemento centrale nell’hub Riccione Paese è Corso Fratelli Cervi - si legge - che presenta una serie di dinamiche che ne fanno il fulcro delle attività quotidiane per i residenti. Qui emerge una predominanza di attività legate ai servizi, come banche, agenzie e uffici, molte di queste attività sono a gestione familiare e rappresentano una risorsa importante per il territorio, mantenendo vive le tradizioni locali attraverso negozi di prodotti tipici. Un altro aspetto importante è rappresentato dai progetti in corso da parte dell’Amministrazione comunale, che mirano a riqualificare e migliorare la vivibilità di quest’area sul tema della mobilità sostenibile, come la pedonalizzazione del Corso. Interventi che puntano a ottimizzare i flussi di mobilità, rispondendo alle esigenze sia die residenti che die visitatori». Tra i tre prospetti di “Hub urbani”, Ceccarini-Dante, Abissinia, su quello del Paese c’è chi ha quindi visto la volontà di pedonalizzare il Corso. In primis l’associazione No Ztl, guidata da Mario D’Emilio.
Percorsi e responsabilità
Riguardo alle preoccupazioni sollevate da alcuni operatori commerciali nell’ambito del progetto, la sindaca Daniela Angelini ha però detto che «attualmente non è prevista l’implementazione di una Ztl. Tuttavia, nel contesto di una rivisitazione e riqualificazione dell’area, sarà necessario considerare anche la mobilità, specificando che ciò non implica la trasformazione dell’intera area in Ztl». Lo studio di fattibilità, per il quale il Comune ha ottenuto il finanziamento di 40mila euro da un bando regionale, ha messo in luce per ciascuna area i punti di forza e di debolezza attraverso una mappatura precisa delle aree, e sempre secondo Angelini «è importante affrontare questa sfida insieme, Amministrazione e operatori, ma se gli operatori non ci credono, io credo che l’Amministrazione debba fare comunque i suoi percorsi, perché ha una responsabilità nella città».
Il quadro di partenza
Il progetto per l’Hub urbano Paese non è ancora definitivo. Sebbene siano stati delineati gli obiettivi principali e le linee strategiche, è ancora in fase di start-up e sviluppo. Sono stati effettuati studi di fattibilità, rilievi sul campo e incontri con gli stakeholder locali. Questo processo ha contribuito a costruire il quadro conoscitivo di partenza. È stato creato un sistema di governance strutturato, ma la piena attuazione delle azioni è ancora in corso. In sintesi, sebbene esistano piani chiari e obiettivi definiti, il progetto è ancora in fase di sviluppo e potrebbe subire modifiche e aggiustamenti nel corso del processo di implementazione.
La partenza e la verifica
A partecipare alla riunione c’era anche Lina Danese, presidente del Comitato Paese che, in particolare a riguardo l’introduzione della Ztl, ha chiarito la sua posizione: «Non sono contraria a priori, ma non possiamo accettare che il progetto vada avanti senza garantire sicurezze ai commercianti». Il prospetto in discussione, secondo Danese,«è ancora un progetto di massima, non definitivo, per la riqualificazione vero, ma dobbiamo anche preservare l’attività commerciale locale», ha aggiunto, sottolineando che «la città deve evolversi, ma non a discapito dei commercianti che già affrontano sfide economiche quotidiane». Nonostante le preoccupazioni, Danese ha fatto sapere che «il Comitato sta lavorando per far visionare il progetto a un tecnico, al fine di comprenderne appieno le implicazioni. Se il progetto rispecchia effettivamente le esigenze del territorio, saremo disposti a discuterne» aggiungendo che «una soluzione equilibrata è possibile solo con un dialogo aperto tra il Comune, i proprietari e i commercianti». Infine, la presidente ha ribadito che il cambiamento «è necessario per il futuro della città, ma deve avvenire in modo sostenibile e equo per tutti i residenti e i commercianti di Riccione Paese».
Le critiche
Rimane critico Mario D’Emilio, presidente dell’Associazione No Ztl, che punta il dito contro l’Amministrazione per non aver coinvolto adeguatamente i residenti e i commercianti nella fase di progettazione. «Ci sentiamo presi in giro – ha dichiarato –. Non siamo stati informati correttamente e, soprattutto, non ci è stato mai dato il materiale necessario per valutare il progetto». Ha poi rivelato che, a suo avviso, il progetto in corso non rispecchia le peculiarità di Riccione Paese. Per la gestione della Ztl, per esempio, «sebbene inizialmente fosse stata esclusa, ora appare come una parte integrante del piano di rinnovamento, con l’intenzione di pedonalizzare la zona, senza un adeguato piano di parcheggi e viabilità».
Secondo la sindaca però «non c’è nulla di definitivo, l’intenzione è di presentare uno studio di fattibilità, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento di Hub urbani dalla regione. Questo riconoscimento permetterà di beneficiare di nuove opportunità offerte dalla normativa vigente». E in conclusione ribadisce che «il progetto riguarda una riqualificazione complessiva dell’area e non si focalizza esclusivamente sulla pedonalizzazione. Al di là della pedonalizzazione o no, non è questo il punto».