Ragazzino accerchiato dal branco, gli rubano il portafoglio a Morciano

Rimini

Tanta paura e il primo vero incontro con la violenza e il crimine. E’ quello che resterà come ricordo a un ragazzino appena adolescente residente in Valconca, che nella serata di sabato, fuori da un locale a Morciano, è stato intimidito da un gruppetto di ragazzini più grandi che l’hanno costretto a consegnare loro il suo portafoglio. All’interno non c’erano niente più di che qualche decina di euro, i soldi ricevuti dai genitori per comprare la pizza. Eppure, come spiega Camilla Cereda, ex consigliera comunale di San Giovanni in Marignano e conoscente del ragazzino, «è il gesto stesso ad avere un pesante disvalore. E’ il sintomo di un clima di sopraffazione che sta dilagando sempre di più, il segno di una situazione che richiede un intervento». Intanto, a intervenire sono stati i genitori del ragazzino, che l’indomani si sono presentati in caserma dai carabinieri per raccontare l’accaduto. E il fatto, che gli uomini dell’Arma hanno rubricato come furto, non è passato inosservato. Il passaparola dal vivo e quello sul mare del web ha infatti accresciuto il senso di indignazione di preoccupazione dei residenti, molti dei quali, come spiega Cereda, «auspicano che anche a Morciano nascano comitati finalizzati alla vigilanza del territorio, come già avviene in altri paesi, tra cui San Giovanni». Proprio nel comune in cui scorre il Ventena, infatti, è in corso di costituzione il comitato civico “Siamo San Giovanni”, di cui Cereda è la presidente designata. «Il nostro obiettivo - spiega la ex consigliera - è quello di creare una rete di comitati tra i paesi della Valconca, unirci per contrastare insieme fenomeni che preoccupano e minacciano la sicurezza».

Il branco in azione

Secondo le ricostruzioni dell’accaduto, il ragazzino era uscito in compagnia di un amico da uno dei locali più noti di Morciano, frequentato anche da famiglie, e intorno alle 22 è stato accerchiato da un gruppetto di ragazzini della zona, di qualche anno più grandi. In modo brusco e intimidatorio avrebbero ordinato all’adolescente di estrarre il portafoglio che aveva nella tasca della felpa e consegnarglielo. Lui, spaventato, dopo alcune insistenze è stato costretto ad assecondare la richiesta del branco. Oltre alla paura e all’umiliazione, subito dopo è sorta la preoccupazione per i documenti all’interno del borsellino. Ma almeno per quelli le cose si sono volte al meglio: poco dopo sono stati trovati a terra non lontano dal locale e riconsegnato al proprietario.

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