Pale eoliche nel mare riminese, il dg di Energia Wind 2020: “Allo studio l’allontanamento dalla costa e la riduzione”

«Stiamo studiando la possibilità di allontanare ulteriormente le pale. E di spostarle di qualche miglio ancora più al largo». Gabriele Felappi, direttore generale di Energia Wind 2020, società di scopo incaricata di progettare il Parco eolico dell’Adriatico tra Rimini e Cattolica, annuncia quello che gli operatori turistici della Riviera attendono da mesi: posizionare il più lontano possibile dalla costa - oltre le attuali 12 miglia (22 km), il primo aerogeneratore, e le attuali 21 miglia (39 km), l’ultimo aerogeneratore – la centrale offshore. E lo fa sulla scorta delle osservazioni che il ministero della Cultura sollevò in fase di approvazione della Valutazione dell’impatto ambientale, quando sollecitò tutti gli accorgimenti tecnologici possibili per ridurre al massimo “l’invasività” visuale delle pale rispetto al San Bartolo. «Su questa ipotesi ci stiamo lavorando – precisa Felappi – consapevoli che tutto dipenderà dalle nuove tecnologie e dai margini d’intervento che consentono. Così come, da mesi, stiamo lavorando su un’altra possibilità: quella di tagliare il numero stesso delle pale, che ad oggi sono 51. Magari di una decina. Ma anche in questo caso dobbiamo attendere il parere degli ingegneri». C’è, poi, una terza possibilità, meno probabile per gli aspetti legati alle nuove tecnologie, ma tuttavia in fase di studio: «quella di ridurre – conferma Felappi - l’altezza degli aerogeneratori, che ad oggi misurano 210 metri da medio mare».