Rimini promosso ma Giorgio Grassi non si ferma qui

«Siamo arrivati, abbiamo visto e abbiamo vinto – attacca Giorgio Grassi citando Giulio Cesare –. Il primo ringraziamento va al presidente Santarini, che è sempre stato vicino alla squadra, un collante importante con la sua serenità e semplicità, il diesse Pietro Tamai, il segretario Marco Mercuri, Roberto Landi, responsabile dell’area tecnica. Un progetto che non ha funzionato sempre al 100%, ma c’è stato da tutti un contributo fondamentale».
Grassi ha chiarito la sua mission. «Le cose che faccio io sono finalizzate a far star bene le altre persone. Rimini è una realtà straordinaria, ha un potenziale per stare stabilmente in serie B. In una classifica che tenesse conto di popolazione e reddito saremmo al 5° posto in serie B, è la nostra aspirazione. Se l’entusiasmo dovesse continuare questa scalata è possibile».
«Faremo un campionato di consolidamento, non ci saranno avventure a rischio. Continueremo a ragionare con Tamai e con lo staff tecnico di tutto quello che si può fare».
E si aspetta qualcosa di positivo: «Spero ci siano novità importanti per quanto riguarda l’avvicinamento della realtà imprenditoriale. Quello che competeva a noi in questa cavalcata l’abbiamo fatto, il resto dipende anche da altri e delle leggi. Al 30 giugno tutti saranno pagati e avremo già il budget per l’anno prossimo, a fine maggio vedrete cos’è costato l’impegno di vincere il campionato come l’abbiamo vinto».
Lo sbilancio finale dovrebbe essere sui 200.000 euro. In panchina si va verso la conferma di Mastronicola: «È la prima scelta, ha fatto un campionato straordinario, se lo merita. Ora inizia un altro campionato, qualunque squadra andremo a fare potrà oscillare tra play-off e play-out. Se lo sponsor sarà contento potremmo aumentare il budget. Novomatic è stata contenta di quanto fatto. Provare a vincere subito in serie D vorrebbe dire snaturare il gruppo che abbiamo costruito. E in queste categorie vince il gruppo».
Domenica con il Meldola ingresso gratuito nei Distinti e in Curva Est: «Spero che ci siano 3-4 mila persone, bambini e famiglie. Il mio obiettivo è provare a cambiare il calcio: rifacimento dello stadio, aree per bambini, avvicinamento delle famiglie, abbattimento delle barriere. Questo è più importante di vincere il campionato. O si cambia o non mi diverto».
Anche il diesse Pietro Tamai parla del futuro: «La Serie D è una categoria che si vince con i gli under bravi. Ci stiamo già lavorando da un po’. Abbiamo chiacchierato con diverse società di categoria superiore, a breve ci saranno degli incontri un po’ più intensi».