Cameriera incinta ricatta albergatore

Rimini

RIMINI. «O mi dai altri soldi o racconto a tua moglie che siamo stati insieme e tu mi hai messo incinta». Cameriera ricatta un albergatore riminese e finisce nei guai. Il pm Davide Ercolani ha infatti chiesto il rinvio a giudizio della giovane donna e del suo compagno con l’accusa di estorsione aggravata in concorso. I due, stando al capo d’imputazione, avrebbero anche pesantemente minacciato il titolare dell’hotel al culmine di una discussione che aveva coinvolto entrambe le famiglie: «Siete morti, vi facciamo vedere noi come si risolvono le cose...». Secondo l’accusa l’uomo, in cambio del silenzio, per tutta l’estate 2012 le aveva dato del denaro, le aveva pagato l’affitto di un appartamento, le aveva intestato un’utilitaria per premetterle di raggiungere più facilmente l’albergo dove la loro relazione clandestina era nata e dove lei era assunta come cameriera ai piani. Quando però lui aveva cercato di porre un freno alle crescenti richieste (le ultime riguardavano le spese per il passaggio di proprietà e per l’assicurazione della macchina), lei avrebbe minacciato di rivelare alla moglie della loro relazione e della circostanza che lei aveva già un grembo un figlio, frutto della loro storia d’amore ormai al tramonto. Un segreto che, dopo i primi dissidi, cominciò a circolare tra il personale dell’hotel.

L’albergatore, di fronte al rifiuto della donna a sottoporsi eventualmente a un test genetico per accertare la reale paternità del bambino, ed esasperato dalla piega che stavano prendendo le cose ha dapprima vuotato il sacco con la moglie e poi respinto con decisione ogni ulteriore richiesta economica.

Secondo l’accusa il cambio di atteggiamento dell’imprenditore turistico aveva finito per scatenare la rabbia non solo della giovane amante, ma anche quella del suo compagno e connazionale (sono entrambi dell’Est Europa, ogni altro dettaglio viene omesso per non rendere riconoscibile la parte offesa e minore). I due si sarebbero presentati sotto l’albergo, con il pancione di lei in bella evidenza, per attirare l’attenzione della moglie dell’albergatore. Lei nel frattempo, però era già stata informata del tradimento e del presunto ricatto ai danni del marito, così era nata una accesa discussione, culminata con le minacciose parole dello straniero: «Siete morti».

Una versione contestata dalla cameriera finita sotto accusa, nel corso di un interrogatorio reso ai carabinieri nelle scorse settimane: «Era lui ad offrire dei soldi, io non gli ho mai chiesto niente». I due indagati, entrambi difesi dall’avvocato Ilaria Perruzza, sono convinti di poter spiegare tutto davanti al giudice.

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