«Adesso scegliamo un nome per la nuova piazza dell'autodromo rinnovato»
IMOLA. L’assessore Mirco Cantelli dice che «sarebbe bello coinvolgere la città in un referendum popolare per decidere il nome della nuova piazza dell’autodromo». Non sarà tecnicamente un referendum popolare, ma una bella consultazione perché no.
Intanto, però, sarebbe già bello vedere partire i lavori che dovranno demolire il muro di cinta lungo il Santerno, arretrare il cancello di viale Dante e creare quello che diventerà l’ingresso principale dal lato Rivazza, realizzare e pavimentare la nuova piazza che con servizi e negozi sarà il biglietto da visita da mostrare a turisti e cittadini. Poi, certo, a quella piazza occorrerà trovare anche un nome. Nelle slide che Cantelli ha rispolverato per la commissione che ieri si è riunita nella sala del consiglio comunale, dove erano presenti anche i rappresentanti dei tre comitati autodromo, si vede il museo dei motori tinteggiato di rosso Ferrari. Entro febbraio dovrebbe andare in giunta l’atto di consegna ufficiale dal Comune al Con.Ami, che ne è il concessionario. Poi dovrebbero partire i lavori da concludersi entro l’1 maggio quando, anche se non se ne conoscono ancora i dettagli, è stata annunciata la 4 giorni di eventi per la commemorazione dei 20 anni dalla morte sulla pista imolese di Ayrton Senna.
Il museo, una volta avviato «dovrà restare aperto il sabato e la domenica». «L’iter autorizzativo è praticamente concluso, manca l’autorizzazione da parte dei vigili del fuoco. Il tema ci sta molto a cuore e come Amministrazione - spiega Cantelli - vorremmo dare suggerimenti e aiuto, per quanto possibile».
I dettagli dei primi passi del piano Cantelli sono quelli già annunciati per migliorare l’accessibilità e l’integrazione dentro la città. La prima tranche dei lavori precederà l’estate per bloccarsi quando al Ferrari l’attività si farà più intensa e ripartire a fine settembre, dopo la conclusione Crame.
Il Crame, già, la manifestazione che, finita l’era della Formula Uno, è quella che porta più visitatori a Imola. E, sottolinea l’assessore, rappresenta «un vantaggio competitivo che nessuno ha. Ce lo vogliamo sputtanare? Credo proprio di no».
Oggetto della discussione in aula era in quel momento la richiesta di una maggiore spinta sulle attività alternative, che possono far svoltare il Ferrari sulla polifunzionalità. Cantelli garantisce, e i vertici di Formula Uno gli fanno eco, che su quella strada si è tentato e si sta tentando di tutto. Compreso andare a bussare per chiedere un intervento diretto della Regione: «Il sindaco e il sottoscritto stanno già sensibilizzando il governatore e l’assessore regionale alle Attività produttive per far capire che l’autodromo è la più grande struttura economica della regione...». Però, calma, suggerisce poi lo stesso assessore. Piedi per terra. «Sento parlare di Motor Show... C’è scapuzzato Gl Events che è la più grande multinazionale del settore... Allora portiamo un pezzetto di luna e facciamolo vedere a pagamento... Come dice il mio amico Matteo (Cantelli non perde occasione per ricordare la collaborazione con il Comune e l’amicizia con il sindaco di Firenze; ndr): qui non c’è Mandrake!».
La mobilità sostenibile «piacerebbe anche a me, ma siamo in un ritardo colossale. La Formula E (auto elettriche) gira solo su circuiti cittadini e non certo dove vi sono salite e discese come nella nostra pista». Poi, riferendosi alle vicende di aziende imolesi del settore, l’assessore imolese ricorda come «abbiamo fatto fallire due realtà, anzi no, Tazzari non è fallita ma (verosimilmente riferendosi alla sola divisione del gruppo Tazzari che produce auto elettriche, ndr) naviga in cattive acque, mentre l’altra (cioè la Micro-Vett) è fallita».