Serena Grandi: «Mio figlio gay è una gioia per la mia vita. Gli omofobi sono ignoranti, me li mangio»

Serena Grandi, cosa dirà alle migliaia di partecipanti del Pride?
«Il mio è un messaggio semplice e chiaro: dirò “No all’omofobia”. Ce n’è davvero bisogno, soprattutto dopo quel che ho appena visto».
Cosa ha visto?
«Un terribile lenzuolo di Forza Nuova con scritto “Omofobia oggi, pedofilia domani”. Sono arrabbiatissima. Queste cose mi fanno venire il vomito, mi fanno vergognare della popolazione umana. E’ risaputo che i romagnoli sono privi di cultura: dall’ignoranza a diventare omofobici il passo è brevissimo».
Non si tratta di un problema regionale.
«No, certamente. Al contrario, Rimini saprà andare avanti anche su questo fronte. Sul palco dirò che sono molto orgogliosa di battermi per questa causa».
Da madre che difficoltà ha incontrato nel crescere un figlio gay, se ne ha incontrate?
«Mio figlio mi ha resa felice, ha riempito di gioia la mia vita che è sempre stata circondata dagli omosessuali, soprattutto i costumisti: non ho avuto amici che non fossero gay. Ammetto che ritrovarmene uno in casa è stato inizialmente uno shock ma di questo sono tanto felice: ha una marcia in più».
Cosa le dà in più?
«Intanto non avrò il problema di diventare nonna (ride,ndr). E poi è stato come crescere sia un maschio che una femmina pur avendo partorito un figlio solo (ride ancora, ndr)».
Torniamo all’omofobia, cosa ha sentito dire di terribile su suo figlio?
«Mai nulla, neppure una parola di traverso anche perché nei confronti degli omofobi divento una bestia, me li mangio. Chi mi conosce sa come la penso. Conta l’amore. Punto e basta».
Suo figlio che difficoltà ha avuto nello scoprirsi gay?
«Glielo passo così lo chiede a lui... ». Edoardo Ercole non ha esitazioni: «Sono riservato ma non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento sessuale né, come capita a tanti, ho avuto problemi di auto pregiudizio. Gli omofobi sono totalmente privi di cultura: non possiamo avere la pretesa che tutte le persone siano intelligenti».