Biogas, il comitato mette spalle al muro il consiglio

Rimini

FORLIMPOPOLI. Sì ad impianti per la produzione di biogas ma con potenza massima di 250 kw a servizio di aziende agricole in attività connessa, ma fuori dalle aree di valenza paesistica definite dagli articoli 17 e 18 del Piano territoriale paesistico regionale. Garanzia della completa tracciabilità (distanza non superiore ai 5 chilometri) delle biomasse trattate dall’impianto, previa verifica da parte del servizio Agricoltura della Provincia. Ferme restando le precedenti direttive, l’impianto deve essere localizzato all’interno di centri aziendali esistenti e a servizio degli stessi per almeno l’80 per cento delle biomasse che verranno conferite. Dovrà essere inoltre localizzato fuori dalle aree ad alto rischio esondazioni, individuate nelle zone di San Pietro ai Prati, Ausa, Ausetta, Bevano, Bevanello. Sono alcuni dei punti del documento di due pagine fatto protocollare lunedì sera dal comitato No Biogas e consegnato al sindaco Mauro Grandini, al suo vice, gruppi di maggioranza e opposizione prima del consiglio comunale che per l’ennesima volta ha disatteso le attese dei 2.500 cittadini che hanno firmato la petizione per chiedere lo stop al progetto di costruzione dell’impianto che dovrebbe essere realizzato dalla Suvenergy a San Pietro ai Prati ed oggetto di 113 osservazioni da parte della Conferenza dei servizi della Provincia. Nonostante questo primo importante diniego, però, servirebbe per avere l’assoluta certezza della sua bocciatura che il consiglio comunale adottasse il nuovo Rue. Ma qui tutta la confusione che regna nella politica forlimpopolese, Pd in testa, è tangibile. Il sindaco in carica ha due patate bollenti con cui confrontarsi. Il biodigestore avuto in eredità dal suo predecessore Paolo Zoffoli che oggi siede in Regione; e il “vecchio” progetto di fusione con Bertinoro che molti uomini del suo partito, segretario comunale in testa, stanno cercando di far slittare il più avanti possibile. In questa partita il Rue è fondamentale. Ma se Bertinoro, incurante del progetto di unione con la patria di Artusi al suo ha già messo mano, Forlimpopoli latita. «Speriamo - dice un irritato Gianfranco Montaletti, presidente del comitato No biogas - finalmente potrebbe essere inserito all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Sembra infatti che dopo aver visto ancora una volta la sala gremita e rumoreggiante, i capigruppo al termine della seduta, si siano accordati per affrontare ufficialmente il tema. Su cui noi, con questo documento, stiamo dando il nostro concreto contributo. Cosa che, fino ad oggi, non stiamo vedendo da parte dell’Amministrazione».

 

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