Un logo-luogo che parla del passato ai contemporanei
Come noto si tratta di un’antica domus romana risalente al II secolo d.C. in cui sono stati ritrovati un gran numero di reperti e mosaici che hanno permesso una ricostruzione della casa e dell’identità del proprietario, oltre a far luce su un passato affascinante. Ci siamo soffermati sul logo con il suo autore.
Prima questo sito archeologico non aveva un logo. Perché farlo ora?
«Mi è venuta l’idea quando la domus è stata scelta per ospitare un’installazione artistica della “Biennale del disegno”; in questo frangente, ho cercato di darle un’identità visiva. La “Domus del chirurgo”, gestita dai musei comunali, si trova in pieno centro storico, avendo così la particolarità di essere fruibile per tutti. Racchiude la quotidianità del passato ma anche la modernità del luogo in cui si trova: in questo modo continua a vivere nel presente».
Com’è il logo?
«Credo sia davvero originale, ben fatto e anche molto sintetico, tanto da riuscire a racchiudere con un simbolo la storia di un sito archeologico».
Com’è nata l’idea grafica?
«Tutto è iniziato osservando i mosaici all’interno; tra questi, l’elemento geometrico che emergeva era quello di una “D”. Ho cercato di sviluppare questa particolarità, ovvero quella di trasportare l’antichità nel presente. Ho così disegnato nuovamente la lettera del nostro alfabeto, dando luogo al parallelismo tra l’operazione grafica e la contemporaneità della domus».
Cos’è la grafica oggi?
«Oggi siamo immersi in una miriade di stimoli visivi e non, dove molto spesso rischiamo di perdere la realtà. La grafica aiuta a organizzare la comunicazione e a rendere visibile il passato».
Com’è la grafica oggi?
«Credo sono sia solo legata al consumo e alla promozione dei beni artistici, bensì ha il potere di valorizzare il bene culturale».