«Ciao Caisì»: l’ultimo saluto al 18enne di Savignano con striscione e musica rap

Una realtà difficile da accettare, questo secondo incidente dopo quello ancora recente della 16enne Lisa Lazzaretti, e sono diversi i ragazzi che avevano in comune l’amicizia con entrambe le vittime.
L’omelia
«Gesù vuole la vita e non la morte» ha detto don Davide Pedrosi durante l’omelia rivolgendosi in particolare alla famiglia ma con una delicata attenzione per i tantissimi adolescenti presenti. «La morte, specie di un giovane, dal punto di vista umano non ha senso. Ma neppure secondo la logica del Vangelo ha senso, Dio vuole la vita». Allora non una parola di consolazione, ha voluto dare il sacerdote. «Nessuno ti può dire una parola buona di fronte alla morte, allora io non vorrei dire nulla se non una preghiera. Cercate di non abbandonare, se potete, la relazione con Gesù. Alex è morto ma non è andato via. Preghiamo perché in quella relazione possiate sentirlo, specialmente in quei giorni in cui la fatica del distacco si farà più sentire».
Il ricordo degli amici
Un’omelia breve, quella di don Davide, per lasciare spazio ai tanti che volevano offrire il loro ricordo di Alex all’assemblea. Come gli amici che lo hanno volto salutare ricordandone la capacità di «vedere la bellezza e farla vedere alle persone che non riescono a vederla in se stesse» e il «vuoto incolmabile, prenderemo per mano i tuoi cari e cercheremo di andare avanti». O ancora una mamma del quartiere che ne ha sottolineato l’educazione, l’impegno e l’umiltà. O il professor Paolo Barberini dell’alberghiero “Malatesta” di Rimini che lo ha definito «un allievo esemplare». E la compagna della palestra di karate che ha elencato i valori umani condivisi con il giovane. Al termine ha preso la parola anche don Roberto Battaglia, insegnante di religione all’Istituto alberghiero “Malatesta” di Rimini, dove Alex Casadei frequentava la 4C. «Gli occhi dei ragazzi gridano un desiderio di felicità - ha detto il sacerdote - questo desiderio oggi si compie. Alex è stato voluto e amato. Tratto dal nulla e amato. Adesso il suo percorso si compie. Rimane un mistero perché si compia con questi tempi e modi, ma rispondiamo così a questo mistero».
La cerimonia
La cerimonia religiosa è stata officiata da don Davide Pedrosi e don Battaglia, servivano Messa i diaconi Massimo Colonna e Matteo Gasperoni. Con loro anche l’accolito Paolo Amadori. Erano presenti inoltre con la fascia tricolore il sindaco di Savignano Filippo Giovannini con lo stendardo del Comune e il presidente del consiglio comunale di Santarcangelo Stefano Coveri, il dirigente scolastico dell’istituto alberghiero di Marebello, Ornella Scaringi, molti insegnanti. La salma è stata poi condotta a Cesena per la cremazione.