Morti nel rogo dell’abitazione a Rimini, la rabbia dei residenti: «Questo è un ghetto»

Rimini

«Qui siamo in un ghetto. Tante volte abbiamo chiesto aiuto e sollecitato interventi, ma ci sentiamo abbandonati a noi stessi». Mercoledì 12 febbraio 2015 la rabbia, la paura e la tensione si tagliavano con il coltello in via Giuliano da Rimini dove in seguito al rogo scoppiato in una appartamento hanno perso la vita Ferdinando Autiero, 55 anni e Alis Eftenaru, 42. Molti anziani e donne sole, qualche nucleo familiare con ragazzini dagli occhi spaventati che guardavano i lampeggianti di vigili del fuoco e polizia mentre due corpi senza vita erano adagiati davanti ai cancelli d’ingresso alle palazzine popolari. «Qui è tutto vecchio, a novembre scorso abbiamo chiamato i giornalisti perché avevamo un problema col gas nelle palazzine di via Pascoli con 100 famiglie al freddo e senza acqua calda. I problemi elettrici in questi alloggi sono ricorrenti e stavolta ci sono finiti di mezzo due poveretti. Hanno pagato un prezzo caro. Va tutto rivisto e sistemato, con la vita della gente non si scherza», dice un’altra donna quasi urlando. Secondo però a quanto affermato da Claudia Corsini, presidente di Acer, in quella palazzina erano state fatte «tutte le ri-certifcazioni e le manutenzioni straordinarie nel 2019».

I dettagli nel Corriere Romagna in edicola o tramite l’edicola digitale sul sito www.corriereromagna.it

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