Morsi dei cani, 268 in un anno: Rimini seconda in regione. L’esperto: museruola e guinzaglio, ecco le regole

Rimini

Morsi e aggressioni di cani, la provincia di Rimini al secondo posto in Emilia-Romagna per numero di casi nell’ultimo anno. Più di Bologna che conta 226 episodi quello che si è aggiudicato il Riminese, con 268 morsi di troppo, e secondi solo a Modena a quota 290. Un triste primato, quello che si è aggiudicato il Riminese, con 268 morsi di troppo. Forlì Cesena a 156, Ravenna a 134 e di cui chiediamo spiegazioni a Massimiliano Lemmo, presidente dell’associazione “Konrad Lorenz e l’uomo incontrò il cane” che gestisce il canile intercomunale di Riccione.

Lemmo, può illustrarci questi dati?

«Si tratta di uno studio condotto da Ausl Romagna. Quando si ricorre alle cure del pronto soccorso, dopo esser stati morsi da un cane, parte in automatico una segnalazione ai servizi veterinari che, nel caso in cui vengano forniti dati precisi, possono risalire al proprietario del quattrozampe aprendo una pratica. A seconda del tipo di morsicatura e della dinamica dell’episodio, è l’Ausl che fornisce al proprietario le indicazioni sul comportamento da tenere. Un discorso è se il cane ha morso perché si era spaventato: in tal caso basta rinfrescare al suo umano le regole da rispettare, anche in ottica preventiva. Tutt’altra situazione, invece, si prospetta qualora il veterinario riscontri un certo livello di aggressività. Un caso, quest’ultimo, in cui scattano prescrizioni diverse, dalla richiesta di una valutazione con un professionista (ossia il medico veterinario esperto in comportamento) sino all’obbligo di seguire un percorso formativo, denominato “patentino”, dove la persona imparerà le condotte da tenere con il proprio animale. Peccato che... nessuno lo segua. Come canile, lo abbiamo organizzato due anni fa coinvolgendo un medico comportamentalista, un medico Ausl che illustrasse la normativa ed educatori per la parte pratica. Spedito l’invito a oltre 130 persone, a cui l’azienda sanitaria aveva chiesto di seguire il corso, si sono presentati in cinque».

Cosa dice la normativa?

«Che quando vai in giro con il tuo cane, poco importa se sia un Cavalier King o un Rottweiler, devi tenere la museruola in tasca, per metterla al bisogno, e usare un guinzaglio non più lungo di un metro e mezzo»

Perché così tanti casi di morsicatura?

«Troppo spesso si sceglie un cane in base agli stereotipi oppure seguendo la moda del momento. Basti pensare al boom per i dalmata quando uscì il film ispirato a “La carica dei 101” o alle tendenze lanciate dall’ereditiera americana Paris Hilton che prevedono un chihuahua nella borsetta come fosse un accessorio. Altro esempio? I rapper hanno spesso un pittbull: una scelta che molti adolescenti emulano. Più in generale le persone scelgono un cane che non sono in grado di gestire perché non si sono informati o non si sono fatti consigliare da professionisti. Un vero peccato perché esistono piattaforme ideali a chilometro zero dove recarsi, ovvero i canili. Il cane è il migliore amico che si possa desiderare ma è fondamentale che i cani e gli stili di vita della famiglia affidataria siano compatibili. Non è giusto ipotizzare che sarà lui a adeguarsi a qualsiasi ritmo gli verrà imposto, altrimenti la convivenza potrebbe risultare difficile e stressante per entrambi. Bisogna, in sostanza, scegliere il cane in relazione alla propria esistenza, quasi guardandosi allo specchio. Solo così si potrà far del bene a entrambi. L’80% dei cani accolti in canile, ricordiamocelo, è frutto di un’adozione sbagliata. Ci si limita a guardare una foto, che non esprime il temperamento della bestiola ritratta ma asseconda il nostro gusto estetico, oppure si dice di sì spinti da moti di compassione momentanea, come nel caso delle staffette tra Regioni che non sempre vanno a buon fine».

Un esempio?

«Un Border collie è un cane che ha un grande bisogno di “lavorare” ossia di fare attività che lo appaghino, una vita molto attiva. Con una persona sedentaria sarebbe una tragedia. Sfogherebbe tutta la sua frustrazione con comportamenti distruttivi. Il risultato sarebbe una reciproca infelicità».

In cosa Rimini si distingue in positivo?

«Rimini, anzi tutta la Riviera, è fra le zone più pet friendly d’Italia perché permette di far vita sociale con il cane al seguito: dalle spiagge ai mezzi pubblici, sino agli alberghi».

Consigli?

«Rivolgersi ad un canile: sarà un’adozione più consapevole. A chi dice “Ho sempre avuto cani e so tutto”, rispondo che io sono sempre stato fidanzato ma che ancora non conosco le donne. Ogni cane è un mondo a sé, anche all’interno della medesima razza. Un individuo unico e irripetibile».

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