Malato di prodigalità, la fidanzata se ne approfitta e chiede doni costosi: a processo per truffa
![Il Tribunale di San Marino Il Tribunale di San Marino](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x432/0c0/0d0/none/11807/JJOL/a20240511t040042-m-10-211-97-200-0h-2-3-33-f_1410033_20250214190727.jpg)
Lui, 38 anni residente sul Titano, è affetto da una carenza psicologica per cui non si renderebbe conto dell’importanza del denaro. Si chiama sindrome di prodigalità, un’infermità che lo porterebbe a regalare e a spendere solo per gli altri. Lei, la fidanza convivente, se ne sarebbe quindi approfittata chiedendo regali costosi.
E’ questa la sintesi della vicenda finita davanti ai giudici del Tribunale Unico di San Marino, dove la ragazza, fidanzata esigente, è a processo perché accusata di truffa, con l’aggravante dell’abuso dello stato di infermità o deficienza psichica del 38enne. Insomma abusando della condizione psicologica dell’uomo si sarebbe fatta pagare le spese. L’infermità per prodigalità appunto era stata addirittura dichiarata con sentenza civile nel 2013 e in virtù di tale condizione il giovane era seguito da un curatore che gli passava una somma minima di denaro a settimana per spese correnti. La cosa però non ha fermato la fidanzata 35enne che pur non avendo un lavoro stabile chiedeva regali importanti come borse griffate e abiti firmati. Richieste che le sono costate una denuncia e l’avvio di un processo con l’accusa di truffa perpetrata con un comportamento manipolatorio.
I desideri della fidanzata venivano sempre soddisfatti con acquisti di beni di lusso ma non solo. Ogni capriccio era onorato come quando l’uomo avrebbe speso 3.770 euro per acquistare dei cioccolatini o come quando ha dovuto percorrere 30 chilometri in auto solo per andarle a comprare le patatine della sua marca preferita.
Quando il 38enne con le proprie forze economiche non arrivava a soddisfare le spese inoltre chiedeva soldi in prestito ed assillava i propri genitori affinché gli dessero una mano. Per cui a testimoniare contro la fidanzata in Tribunale sono state chiamate sia la madre che la sorella del 38enne che è parte civile nel procedimento rappresentata dall’avvocato Amos Capicchioni. La fidanzata è difesa invece dall’avvocato Alberto Giordano Spagni Reffi.