Lo stabilimento balneare di Rimini: “Che fatica trovare personale: per aprire ci servono 25 persone qualificate”

Rimini

«Caccia al personale: ogni anno si riparte da zero a mille, che fatica!». Il 49enne Stefano Lappi che dal 2018 è titolare assieme alla moglie del Belaburdela-bagno 70/71 non perde tempo e sta già cercando dipendenti. «Siamo stati tra i primi a muoverci – conferma - anche perché abbiamo una delle strutture più eterogenee e grandi di Rimini nord, con un numero di dipendenti equiparabile a un hotel e mezzo. Per aprire abbiamo bisogno di 25 persone qualificate nelle più disparate mansioni». Oltre allo stabilimento balneare, infatti, gestiscono ristorante, bar e lounge bar con un orario che va dalle colazioni alle due di notte. «Ci sono molte variabili da valutare – prosegue - ecco perché occorre tempo: con i dipendenti bisogna trovare affinità di carattere, non solo accordi economici». L’assioma più valido suona così: «Più il dipendente è a suo agio, più il servizio risulterà buono, in una catena che assicura risvolti positivi per tutti. Meglio si lavora – traduce - più si lavora». Scendendo nei dettagli l’età dei candidati varia, in base all’incarico, dai 18 anni ai 35 anni. Nessun dubbio da parte sua sul meccanismo che rende vincente un team: la voglia di lavorare «cogliendo le opportunità della stagione che concede tempo libero in inverno e assicura esperienze diverse dalla routine».

I dettagli

I compensi, come chiarisce, «sono quelli stabiliti dai contratti nazionali: da circa mille euro al mese sino a cifre più importanti con un giorno libero a settimana. Quanto alle ore giornaliere si cerca per quanto possibile di venire incontro ai dipendenti». Andando indietro con la memoria, individua nella pandemia lo spartiacque «che ha rivalutato il tempo libero incidendo sul cambio di mentalità ma a giocare un ruolo nella penuria di personale sono anche le regole che impediscono ai giovanissimi di bussare alla porta». Detto questo, il 49enne è certo che per ottenere un cambio di passo bisogna tornare a vedere il lavoro «come una passione e un’occasione di crescita personale». Nell’attesa non è tutto rose e fiori perché la fatica nel reperire collaboratori si fa sentire. «La nostra – dice - è un’avventura senza mezze misure: da zero a mille e ritorno». La buona notizia è che i primi curricula, a cui seguiranno gli incontri con un candidato alla volta, si affastellano già sul tavolo. Nessun dubbio infine su cosa conti, cioè come una persona si pone verso gli altri. «Un carattere affabile - conclude l’imprenditore - è più importante di esperienze pregresse e capacità»..

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