Lanzetti (Bounty) sul caso Pedretti: «Recensioni online, giungla spietata, ora servono regole»

Rimini

RIMINI. «Il mondo delle recensioni online è una giungla spietata dove dietro a un nickname si nascondono veri e proprio terroristi che non si fanno scrupoli a demolire in poche righe non solo il sogno imprenditoriale di qualche ristoratore ma intere famiglie».

Il caso Pedretti

È l’allarme lanciato da Giuliano Lanzetti, titolare del pub Bounty, già presidente di Fipe Confcommercio Rimini, e amministratore delegato di Pienissimo, azienda di formazione marketing per ristoratori. Un vero e proprio Sos che giunge a poche ore dalla morte di Giovanna Pedretti, ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano, titolare della pizzeria “Le Vignole”, rinvenuta cadavere, domenica pomeriggio, sulle rive del fiume Lambro, e finita, nei giorni precedenti, al centro di un caso mediatico dopo aver pubblicato una recensione negativa sul suo locale, criticato per via della presenza di gay e disabili, e aver anche pubblicato la sua dura risposta all’hater. Pubblicazioni, però, che avevano scatenato l’ira social da parte di chi non le aveva considerate vere e autentiche, ma fake, mirati ad ottenere una certa popolarità social.

Più serietà

Commenta Lanzetti: «Questa triste vicenda è la goccia che ha fatto traboccare il vaso: in ambito di recensioni e portali di recensioni è necessario regolamentare in maniera seria. Non è sufficiente che si dibatta solo sul fatto che le recensioni siano genuine o meno, bisognerebbe indagare ciò che c’è scritto e tutelare una categoria, quella dei ristoratori, che troppo spesso è stata abbandonata dalle autorità e dal Governo».

Una vicenda tutta da chiarire quella della morte di Giovanna Pedretti: si parla di suicidio, ma la Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un’inchiesta - non ci sono ipotesi di reato per ora - e ha disposto l’autopsia. Sull’auto della 59enne, parcheggiata vicino alla zona in cui è stato ripescato il cadavere, infatti, sono state rinvenute numerose tracce di sangue.

Ma al di là del fatto di cronaca, c’è quello legato ad una certa esasperazione social.

Autori individuabili

Osserva, infatti, il titolare del Bounty e consulente di comunicazione: «Bisognerebbe regolamentare le recensioni online in modo tale da tutelare anche il ristoratore, rendendo sempre individuabile e rintracciabile il recensore». «Non è possibile - sottolinea l’imprenditore riminese - che queste persone possano rimanere nascoste e non rispondere delle loro azioni. Perché a seguito di una recensione fittizia che difficilmente viene rimossa, solo dopo una lunga trafila burocratica, l’autore non riceve alcuna sanzione. Anzi rimane a “piede libero” pronto a colpire di nuovo».

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