La mucillagine in Romagna ripresa dal satellite dell’agenzia europea Copernicus
- 12 agosto 2024
Una linea bianca al largo della costa Adriatica e poi chiazze verdi più vicine alla riva. E’ la mucillagine vista dall’alto. Da molto in alto, più precisamente dallo spazio, con le foto inviate a terra direttamente dal satellite Sentinel 2 dell’agenzia europea Copernicus. Un’immagine che conferma – purtroppo in maniera eclatante - lo stato attuale del nostro mare, con mucillagine e fitoplancton che ormai da settimane stanno sporcando non solo le nostre acque, ma anche la nostra immagine turistica, nonostante si tratti di un fenomeno che gli esperti definiscono assolutamente naturale e non pericoloso per la salute.
Il surriscaldamento globale
Ma cosa sta succedendo all’Adriatico? Nulla di nuovo. Ma sicuramente qualcosa che potrebbe diventare una costante di ogni estate.
Già perché la prima causa del fenomeno è da ricercarsi nell’aumento delle temperature; sia quelle atmosferiche che quelle dell’acqua. E quindi più genericamente al surriscaldamento globale.
Il luglio scorso è stato infatti non solo il secondo più caldo della storia (il primato assoluto va comunque a quello del 2023) ma anche quello che ha fatto registrare i due giorni più caldi in assoluto (22 e 23 luglio) stando ai dati forniti dalla stessa agenzia Copernicus .
Un mare caldo e “chiuso” è ovviamente il contesto migliore per fare proliferare microalghe e mucillagine, due fenomeni – secondo un recente report di Legambiente – diventati imponenti anche a causa dell’eccessivo apporto di nutrienti, come azoto e fosforo provenienti dal bacino del fiume Po, che alimentano una maggiore secrezione delle microalghe presenti nei fondali del litorale Adriatico. “Tra le concause per la presenza di mucillagine in mare - ha spiegato recentemente Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e responsabile biodiversità di Legambiente durante una conferenza stampa a Rimini -c’è anche l’eccessiva presenza di nutrienti, derivanti da agricoltura e allevamenti intensivi in Pianura Padana che arrivano in mare attraverso il fiume Po”.