La “guerra dei sandali”: l’azienda romagnola Goldstar batte il colosso Birkenstock. Per il tribunale «non sono opere d’arte»
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Sono sicuramente modelli di moda, ma «i sandali Birkenstock non sono opere d’arte applicata protette dal diritto d’autore». Di conseguenza, quelli concorrenti non devono essere ritirati dal mercato. Lo ha deciso la Corte federale di giustizia tedesca, massima autorità per le questioni civili in Germania paragonabile alla Corte di Cassazione italiana, che nella sentenza di ieri ha dato nuovamente ragione all’azienda romagnola Rafting Goldstar pronunciandosi sulla tutela del copyright in tre procedimenti di appello. Nel dispositivo emesso, il giudice Thomas Koch di Karlruhe ha ritenuto infondate le pretese del colosso mondiale delle calzature di registrare il design della suola come marchio di fabbrica.
Battaglie legali
Un successo, quello ottenuto in “trasferta”, che si somma agli altri ottenuti in passato dalla srl marchio della famiglia Silvagni con sede a San Mauro Pascoli e proprietaria anche di Silver 1 e Valleverde, con stabilimenti e insediamenti produttivi in Romagna, tra Coriano e Fusignano. Sono infatti anni che va avanti la battaglia a carte bollate nei tribunali di mezza Europa da quando, nell’agosto del 2015, la Birkenstock ha citato presso il tribunale di Milano la Rafting Goldstar in relazione al disegno del battistrada della suola dei loro sandali a linee curve intrecciate. Un arabesco che da decenni caratterizza anche i sandali prodotti dall’azienda romagnola e che non sarebbe registrabile come marchio di fabbrica come da pronuncia della Corte di Giustizia Europea che nel settembre 2018 ha dichiarato tale marchio privo di distinzione. Giudizio condiviso dai giudici dal tribunale del Benelux che nello stesso anno ha confermato la decisione della Corte Europea, così come dalla Corte di giustizia Federale tedesca nel 2024 e nel gennaio scorso dalla Corte di Appello di Parigi che ha dichiarato nullo il tentativo di registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica, dando nuovamente ragione a Rafting Goldstar. Ieri l’ultimo verdetto in Germania, mentre si attende il pronunciamento del tribunale di secondo grado in Italia; ad aprile è in programma una nuova udienza.
Il commento
Soddisfatto di una pronuncia che potrebbe mettere definitivamente la parola fine al contenzioso pluriennale il patron Elvio Silvagni. «Una realtà piccola è riuscita ad avere ragione contro un colosso - commenta -. Siamo contenti che le nostre motivazioni siano state condivise. I giudici hanno sentenziato bene cosa è il diritto d’autore, quanto dura un brevetto. Concetti su cui c’è stata uniformità e coerenza di vedute nelle diverse corti europee dove è stato sollevato il caso. Da parte nostra, ad eccezione di un breve momento quando siamo stati attaccati all’inizio, non abbiamo avuto ripercussioni dal punto di vista aziendale. Abbiamo continuato a lavorare, a produrre, anche se sempre col terrore di una possibile pronuncia negativa. Ora con questo verdetto credo che la questione possa considerarsi chiusa».