Iris Grassilli: “La mia vita da Rimini a Los Angeles alla corte dei Simpson”
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Vive in California dall’agosto 2024 la riminese Iris Grassilli, fiore d’acciaio alla corte de I Simpson. Ventidue anni in febbraio, la figlia del fumettista, illustratore e cantante Roberto “Rob” Grassilli e della scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Lia Celi sta studiando per il suo Master of Fine Arts in sceneggiatura.
Iris, come va la sua vita a stelle e strisce?
«Finora gli Stati Uniti sono stati una vera e propria avventura, non ho mai vissuto in un paese del genere. Le differenze dall’Europa si fanno sentire subito».
Un esempio?
«Vivere senza macchina a Los Angeles è praticamente impossibile ma io non ho la patente. Così vado in bici dappertutto nonostante le distanze».
Pensa di costruire il suo futuro oltreoceano?
«Per quello che spero diventerà il mio lavoro non c’è posto migliore per imparare, anche se non so se sarà qui che pianterò le mie eventuali radici».
L’emergenza incendi che, nelle scorse settimane ha funestato Los Angeles, ha interessato anche l’area dove risiede?
«Burbank è una zona che è rimasta indenne, anche se siamo sempre in allerta nel caso ci dicessero di evacuare. Il peggio, comunque, dovrebbe essere passato. Intanto Internet non ha funzionato per una settimana, il che ha reso difficile lavorare da casa e soprattutto tenere tutti i miei familiari al corrente della situazione. Intorno a noi abbiamo avuto amici e colleghi che hanno dovuto lasciare le loro case, e alcuni sono arrivati molto vicino a perdere tutto. Leggere alcune testimonianze è veramente struggente, sono andate distrutte collezioni che andavano avanti da una vita, cimeli di famiglia, foto e ricordi senza prezzo».
Cosa l’ha colpita di più durante quei giorni di devastazione?
«Una cosa che ho notato e che apprezzo molto è che in questa città si sono messi tutti a disposizione per aiutare vicini e bisognosi. Vedere la comunità reagire con coraggio davanti ai momenti più spaventosi è veramente la notizia che ci piace sentire nei momenti più bui».
Lei è ospite di un’animatrice de “I Simpsons”, la celebre serie I Simpsons che, in onda dal 1989, è lo show a cartoni animati più longevo della tv. Quali emozioni prova a vivere accanto a un’artista dello staff che ad ogni puntata ci inchioda al divano peggio di Homer?
«Silvia Pompei è diventata un’amica preziosissima in questi mesi, e per tutta la famiglia. Si occupa di animazione nel mondo de “I Simpson” e mi ha aiutato non solo per aspetti essenziali di questa vita, ad orientarmi, consigliandomi dove fare la spesa e aiutandomi in altre necessità, ma anche nel fare conoscenze e ad uscire dal mio guscio. Non la ringrazierò mai abbastanza».
La cosa più bella che le è capitata negli States?
«Ho trascorso questo Natale con la mia compagna e la sua famiglia in Alabama. È stato incredibile vivere un momento così importante dell’anno insieme a lei, quando fino a poco tempo fa pensavamo entrambe che saremmo rimaste per sempre a un oceano di distanza. Ho osservato tante strane usanze di questo mondo, le chiese e le loro abitudini festive. È bello pensare che, nonostante il presidente a capo di questa nazione (Donald Trump, ndr), ci sono comunità che continuano a scegliere amore invece che odio e ad abbracciare il futuro con speranza e ottimismo».
Cosa si prova a esser figlia di due persone famose? Più tappeto volante o più piaga d’Egitto?
«Siamo una famiglia di artisti, inclusi i miei fratelli. Ognuno di noi ha la propria firma, distinta e appassionata, e non vedo l’ora di capire come tutti noi approfitteremo della creatività che i nostri genitori hanno stimolato in noi fin da quando eravamo piccoli. Devo tantissimo ai miei cari, e mi mancano ogni giorno, ma so che sono orgogliosi del passo che ho compiuto».
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