Innalzamento del mare, l’Ordine dei geologi critica i parcheggi interrati

«Quello dell’innalzamento del mare è un problema annoso. Che noi tecnici denunciamo da tempo. Come quello della subsidenza, del resto: l’abbassamento costante della superficie del terreno». Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, interviene, con un certo stupore, sullo studio presentato, martedì, dall’assessora del Comune di Ravenna, Annagiulia Randi, ad Ecomondo, la fiera sull’economia green in svolgimento a Rimini. Uno studio che parla di un innalzamento di 57 centimetri del mare Adriatico, da qui al 2100, e di un indietreggiamento della linea di costa dai 500 metri al chilometro.
Il presidente dei geologi
Sottolinea Antolini: «Intanto, quando si riportano dati numerici previsionali è sempre bene farli rientrare in un range: per cui quei 57 centimetri potrebbero essere indicativi, magari del livello massimo previsto. Comunque, se anche la politica comincia a dire cose che la scienza ha detto per anni, ciò mi sorprende e nel contempo mi inquieta, perché vuol dire che la situazione sta cominciando a farsi preoccupante. Se poi ci aggiungiamo il fenomeno della subsidenza, provocata dalla compattazione naturale dei sedimenti, la preoccupazione non può che aumentare».
Il problema mareggiate
E le violente mareggiate di questi anni, ultime quelle che nel settembre del 2022 e nel maggio scorso hanno spazzato la costa riminese, rappresentano un campanello d’allarme. «Qualche anno fa quando mi veniva chiesto un parere sul rischio frane, io aggiungevo sempre che “a breve avremmo fatto i conti anche col rischio mareggiate”. E così è stato, purtroppo, perché il livello del mare sale di un millimetro, un millimetro e mezzo ogni anno e, di conseguenza, aumenta la potenza del moto ondoso. Al punto che le amministrazioni comunali sono costrette, periodicamente, ad innalzare le banchine dei porti».
I parcheggi interrati
Un problema che rischia di mettere in difficoltà anche le grandi opere a ridosso della costa. Come i parcheggi interrati, che diverse località balneari hanno realizzato – in prossimità del lungomare – e che anche Rimini è in procinto di costruire. Il Marvelli park, un’opera da 320 posti e dal costo di 12,6 milioni di euro, dovrebbe aprire entro l’estate del 2025.
Osserva Antolini: «Sicuramente avranno studi appropriati. E, comunque, oggi con la tecnologia si può fare tutto. Vengono realizzate opere anche sotto falda... per cui. E se costruiscono impianti del genere in Olanda, lo si può fare ovunque».
C’è però un dubbio. Che il geologo spiega così: «Io, ma questo è un parere personale, non consiglierei la costruzione di parcheggi interrati nei pressi della spiaggia. Visto il costante, seppur lento, indietreggiamento della linea di costa». Criticità, questa, che non coinvolge i parchi eolici: due quelli progettati al largo di Ravenna e di Rimini. «In questo caso problemi non ne sussistono – conclude il presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna –. Anzi, proprio per combattere il surriscaldamento del clima, causa principale anche dell’innalzamento dei mari, ben vengano questi impianti di produzione di energia pulita e non inquinante».