Il teatro Mariani di Sant’Agata Feltria e il Goldoni di Bagnacavallo in lizza per diventare Patrimonio Unesco
BOLOGNA. Il teatro in legno più antico d’Italia riscoperto dal grande Vittorio Gassman che recitò lì la Divina Commedia per la Rai restandone affascinato e quello intitolato a Carlo Goldoni, padre del famoso commediografo che aveva esercitato la professione di medico condotto aggiunto nel paese, dove si trova ancora il sipario dipinto a tempera dal bolognese Antonio Muzzi. Il Mariani di Sant’Agata Feltria (Rn) e il Goldoni di Bagnacavallo (Ra) sono tra i teatri candidati all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il 2026 come “Sistema dei teatri condominiali all’italiana nell’Italia centrale fra XVIII e XIX secolo” che, dopo la recente decisione interministeriale, inizia così il percorso ufficiale per il riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco.
In tutto sono 18 i teatri di altrettanti Comuni delle regioni Marche, Emilia-Romagna e Umbria che sono stati scelti come testimonianza unica dell’eccezionale valore di un patrimonio culturale straordinario che riunisce i teatri condominiali più rappresentativi sviluppati tra il Settecento e l’Ottocento per volontà delle piccole comunità locali, con le quali hanno mantenuto nel tempo un forte legame.
«Una buona notizia che sottolinea il valore della nostra rete di teatri storici diffusi su tutto il territorio regionale- hanno detto il presidente, Michele de Pascale, e l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. I due teatri sono parte di quel patrimonio culturale che vogliamo conservare e valorizzare per mantenerne viva la funzione, oltre a garantirne la trasmissione alle generazioni future. Un patrimonio non solo architettonico fortemente radicato nelle comunità locali, testimone della ricchezza e vivacità culturale che caratterizza, ancor oggi, i nostri Comuni. È questa una candidatura corale che accomuna tre Regioni, Emilia-Romagna, Marche e Umbria, a riconoscimento dell’unicità di questi luoghi. Per questo vogliamo ringraziare la Regione Marche per l’importante lavoro di condivisione e di coordinamento».
A promuovere l’iniziativa, in qualità di capofila la Regione Marche, in collaborazione con le Regioni Emilia-Romagna e Umbria e i Comuni interessati, con il coordinamento del Servizio Unesco, l’assistenza degli uffici territoriali compenti del Ministero della Cultura, il supporto del Ministero degli Affari e della Cooperazione internazionale e la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco.