Il playboy Zanza in un museo al Bounty di Rimini: “A suo modo era un pioniere del marketing”

Rimini
  • 18 maggio 2024

Uno spazio del ricordo per commemorare un vero e proprio mito della Riviera. A partire da oggi, all’interno del Bounty di Rimini saranno esposte delle teche di vetro contenenti dei cimeli appartenuti all’indimenticabile Maurizio Zanfanti, per tutti semplicemente ‘Zanza’. Il re dei playboy, come fu definito dalla stampa di tutta Europa, un latin lover la cui fama ha travalicato i confini di Rimini, con migliaia di conquiste amorose all’attivo, ma anche un personaggio leggendario, un’icona di quegli anni ruggenti della Riviera romagnola, rimasto nel cuore di tantissime donne (turiste e non solo).

“In memoria di Maurizio Zanfanti, Re dei Playboy Riminesi, che fece innamorare oltre 6.000 donne” così recita la scintillante targa appesa sotto le teche.

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L’iniziativa nasce da un’idea del titolare del Bounty, Giuliano Lanzetti, e dalla mamma di Zanza, la signora Gina. Quest’ultima ha deciso di donare al locale riminese due giacche e un paio di pantaloni indossati dal figlio durante quelle magiche notti nelle discoteche, perfetto esempio del look del ‘birro’ romagnolo a cavallo degli anni Settanta e Ottanta: giacche in pelle, cucite su misura da un sarto, molto sgargianti e appariscenti con tanto di toppe, che vestivano Zanfanti all’epoca del suo lavoro da ‘buttadentro’ del Blow Up, storica discoteca riminese di Walter Lanzetti, padre di Giuliano. Il Bounty diventerà così una specie di Hard Rock Cafè in chiave romagnola. “Zanza d’altra parte è un po’ la rockstar di casa nostra - dice Giuliano Lanzetti - e quindi non possiamo che essere felici di dedicargli un simile tributo. Ho conosciuto Zanza quand’ero ragazzo: all’epoca lui lavorava nella discoteca dei miei genitori, il Blow Up. Il ricordo che conservo è di una persona molto buona e gentile, a cui tutti volevano bene e con la quale era piacevole stare in compagnia. A differenza di quanto si potrebbe pensare, Maurizio era un personaggio riservato, che non si vantava mai delle proprie conquiste. A costruire il suo mito e cucirgli addosso la fama sono stati i media di tutto il mondo, che si sono interessati a lui e ne hanno raccontato le gesta. C’è chi non lo ha mai visto di buon occhio, ma posso dire con certezza che Zanza ha amato ogni singola ragazza e che ogni ragazza ha amato lui, in una maniera genuina e spontanea tipica di quegli anni indimenticabili in Riviera. E’ un piacere per noi accogliere questo splendido dono fatto da mamma Gina. Speriamo in questo modo di far conoscere la storia di Zanza a tanti giovani e che magari un domani il progetto possa crescere ancora. Zanfanti ha fatto molto per la nostra terra: è stato, a suo modo, un pioniere del marketing, un genio della comunicazione e della promozione turistica, per questo riteniamo auspicabile che anche il Comune possa interessarsi alla creazione di un luogo della memoria, uno spazio dedicato a questa mitica figura”.

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