Rimini, Effetto Black Friday sulle vendite, Federmoda: «Nel 2024 chiuse 87 boutique in provincia»
Il Black Friday non piace ai negozianti riminesi. L’atteso evento che, il 29 novembre, permetterà a molti consumatori di acquistare capi d’abbigliamento invernali a prezzi stracciati, non soddisfa i commercianti di prossimità. Costretti a sborsare, per portare avanti la propria attività, dei bei soldini per affitto locale, tasse e dipendenti. «Questa scontistica fuori periodo erode i già scarni margini di guadagno delle attività di vicinato - commenta il presidente regionale di Federmoda-Confcommercio, Gianmaria Zanzini -. E acuisce ulteriormente la crisi del settore. Basti dire che in questo 2024 a Rimini e provincia hanno chiuso 87 negozi d’abbigliamento, calzature, accessori e 42 attività all’ingrosso». Un evento, quello del Black Friday, che può avere forti ripercussioni anche sugli acquisti natalizi. «Certo - conferma Zanzini -, e la ricaduta negativa sarà notevole. Dico solo che, secondo una nostra stima, due riminesi su tre, venerdì, approfittando dei prezzi ribassati, anticiperanno i regali di Natale, riducendo, così, ancora di più, quel flusso di clientela che, in questo periodo, tra bassi stipendi, crisi economica e carovita, è già al minimo».
Associazione di categoria che vai, lamentela che trovi. E, infatti, all’Sos di Federmoda-Confcommercio, fa eco quello di Confesercenti. «I negozi di vicinato non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web - osserva il presidente provinciale Fabrizio Vagnini -. E questo acuisce la crisi della rete dei negozi, che, invece, andrebbero salvaguardati in qualità di presidio sociale, economico e di sicurezza per il Paese. Al contrario dell’online che è un far west, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e rischi di veri e propri abusi di posizione dominante. Per questo riteniamo necessario rivedere le regole, già a partire dalla Legge sulle Pmi, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme».
Secondo Confesercenti, l’86% dei consumatori valuterà le offerte, mentre il 44% ha addirittura già deciso cosa acquistare, per un budget medio di 235 euro a persona (260 euro secondo Federmoda-Confcommercio).
«Per quanto riguarda i negozianti che aderiscono al Black Friday – precisa Confesercenti – va detto che il 32% lo fa per aumentare le vendite, il 23% per i buoni riscontri avuti in passato, e il 45% perché è desiderato dai consumatori. Chi dice no alla giornata di sconti, invece, lo fa perché non gli sembra adatto alla propria attività (39%), ma c’è anche un 41% che ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore».
E Zanzini annuncia: «Come Federmoda proporrò al futuro assessore regionale alle Attività economiche che sia nominato un garante per i piccoli negozi di prossimità».