Il biologo Rinaldi: «La mucillagine? Dovremo imparare a conviverci»
La mucillagine? Dovremo imparare a conviverci». Archiviata l’estate 2024, gli operatori del turismo non riescono a relegare in soffitta le ansie per un Adriatico che si tropicalizza, e fra granchi blu e pesci Serra, mette in conto anche il problema delle mucillagini che fanno scappare i villeggianti a gambe levate.
Un nodo, quest’ultimo, che rischia di azzoppare il turismo in un’epoca in cui i risparmi scarseggiano e prima di fissare una vacanza ci si pensa due volte. La soluzione sarà imparare a dividere la spiaggia, come buoni vicini, con un fenomeno che potrebbe non essere passeggero.
A sostenerlo è il 77enne Attilio Rinaldi, presidente del Centro ricerche marine di Cesenatico dal 2006 fino a un mese fa quando ha deciso di ritirarsi per godersi i nipotini. Laureato in Scienze biologiche nel 1975, Rinaldi ha diretto tra l’altro attività di ricerca e monitoraggio in Adriatico sulla motonave oceanografica “Daphne”.
Rinaldi, può tracciare un bilancio dell’estate 2024, mantenendo il focus sulla mucillagine?
«Gli episodi più recenti si sono verificati nel 2014 e nel 2018, ma la letteratura individua casi a ritroso del tempo sino al 1700 e al 1800. Stringendo il campo a quest’anno, il fenomeno si è innescato nell’alta Croazia, finché per il gioco delle correnti, che hanno un senso antiorario, si è spostato in Friuli e Emilia-Romagna per poi proseguire fino alla Puglia. Fondali, questi, dove si sono rilevate nubi di mucillagine sino a grandi profondità. Non è stato risparmiato neanche il Tirreno che ha riscontrato il fenomeno in Liguria, per la precisione a Portofino, finché l’esplosione si è esaurita ovunque dopo il Ferragosto».
Da cosa dipende questa proliferazione?
«Da organismi fitoplanctonici monocellulari, noti agli addetti ai lavori come Gonyaulax fragilis che liberano polisaccaridi, ovvero zuccheri. La causa? La certezza è che non dipende dalla presenza umana».
Nessuna soluzione in vista?
«Abbiamo lottato e vinto l’eutrofizzazione, limitando la presenza di elementi come azoto e fosforo che finivano negli affluenti del Po sino al mare, ma con le mucillagini dovremo imparare a convivere. Del resto è un fenomeno naturale che non provoca danni alla salute ed è solo un po’ fastidiosa a vedersi».
È possibile azzardare previsioni per la prossima estate?
«Purtroppo nessuno è in grado di far calcoli di questo genere ma è probabile che si manifesterà ancora. Talvolta, anzi, il fiorire della mucillagine è proseguito per diversi anni di seguito».
Il cambiamento climatico ha un peso?
«Come in moltissimi altri frangenti».