I migranti in Romagna versano 239 milioni di Irpef

Sono il 12,5 % della popolazione regionale, ma se si parla di contribuenti sono il 14,8 % del totale e versano nelle tre province romagnole (solo di Irpef) un tesoretto da ben 239 milioni di euro di tasse.

Basterebbero questi pochi numeri a demolire anni di luoghi comuni sul “costo” dei migranti in Italia e nella nostra regione. Ma il Rapporto 2024 sull’economia dell’Immigrazione - curato dalla Fondazione Leone Moressa e presentato ieri al Viminale e alla Camera dei Deputati - dice ben altro e tratteggia, nell’oggettività dei numeri, una situazione sorprendente solo per i non addetti ai lavori.

La percentuale di stranieri

Il primo dato che spicca - almeno agli occhi degli emiliano romagnoli - è la percentuale di stranieri in relazione alla popolazione totale. Un dato che vede la nostra regione al comando in Italia con il 12,5%. Al secondo posto la Lombardia con l’11,8%. Fanalino di coda la Sardegna con il 3,2%, in una classifica che vede il Nord staccare di netto Centro e Sud.

Le province romagnole sono in linea con la media regionale, ma non sono quelle con più stranieri: Piacenza con il 14,9 è infatti in testa. Il record nazionale va invece a Prato con il 21,5%, dovuto alla presenza di una popolosa e radicata comunità cinese.

In Romagna sono in tutto 128mila i residenti stranieri, 47mila a Ravenna, 37mila a Rimini e 44mila nella provincia di Forlì Cesena. A Rimini la più alta concentrazione di donne straniere, con il 55,6% del totale.

Se la percentuale dei residenti si ferma al 12,5% quella dei contribuenti stranieri, come detto, si alza invece al 14,8% in Regione. In Romagna inoltre il numero dei contribuenti è persino di poco superiore a quello dei residenti, fenomeno spiegato col fatto che molti sono lavoratori stagionali.

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Nel corso del 2023 gli stranieri che hanno lavorato in Romagna (in tutto 134.369) hanno versato 239 milioni di Irpef sui 1.108 dell’Emilia Romagna. In provincia di Ravenna i versamenti hanno toccato gli 86 milioni, 88 a Forlì Cesena e 65 nel Riminese.

Al momento la Fondazione Leone Moressa stima in Emilia Romagna un contributo al Pil da 20,1 miliardi garantito dai migranti, ovvero l’11,8% del Pil regionale totale.

Salari più bassi

Sui dati dei contributi spicca però una evidente disparità salariale, in media un lavoratore straniero guadagna 10.370 euro in meno, tanto che l’Irpef media si ferma a 2.920 euro. A proposito va sottolineato come circa un terzo degli stranieri (29,2 %) trova lavoro come personale non qualificato, il 14,7% sono operai o artigiani.

Tasse e welfare, tasso positivo

Allargando lo sguardo a livello nazionale si nota come i contribuenti immigrati in Italia (4,6 milioni in tutto, ovvero l’11 % del totale della forza lavoro) nel 2023 abbiano dichiarato redditi per 72,5 miliardi di euro e versato 10,1 miliardi di Irpef.

Confrontando le entrate per lo Stato (gettito fiscale e contributivo) con la spesa pubblica per i servizi di welfare, emerge un saldo decisamente positivo per la componente immigrata (+1,2 miliardi di euro): gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno infatti un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni. Anche per questo la stessa Fondazione prevede per i prossimi 4 anni un fabbisogno in Emilia Romagna di altri 67mila lavoratori stranieri.

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