Gnassi: «Ecco lo scempio delle pale eoliche in Alta Valmarecchia. La Toscana non può decidere da sola» GALLERY








RIMINI. «La Toscana vuole autorizzare 58 pale eoliche alte 200 metri qui, nelle Terre del Montefeltro: un’area interna dell’Appennino, un paesaggio naturale fatto di boschi, montagne parchi naturali, borghi e incanti da secoli senza confini amministrativi e suddivisa fra Toscana, Romagna e Marche. La transizione energetica e gli interessi di pochi non possono passare per questo scempio». Così attacca Andrea Gnassi, deputato riminese del Pd, sul progetto di Impianto Eolico che la Regione presieduta da Eugenio Giani starebbe portando avanti pur tra tante proteste: «La Toscana non può decidere da sola per il Montefeltro, da sempre area senza confini».
«Il progetto industriale eolico è proposto esattamente sulla linea di confine, quella tratteggiata sulle cartine geografiche per intenderci che la Toscana ha con Romagna e Marche», spiega Gnassi che ha diffuso un comunicato a forma di lunga intervista e alcune immagini che spiegano quale effetto ci sarebbe sul paesaggio, «di fatto l’impatto travolgente è in terre romagnole e marchigiane tanto che da quei monti, patrimonio naturale, si vede l’Adriatico, non il Tirreno. Si devasterebbe per sempre uno dei più bei paesaggi italiani. Questa sorta di Raffineria Eolica promossa da grandi fondi che di fatto speculano sul vento travolgerebbe tutti i progetti volti a ripopolare questa area interna con la promozione di iniziative di azione locale finalizzate al recupero di aree naturali, oltre che il patrimonio artistico e le filiere produttive e artistiche».
«La Regione Toscana», aggiunge il parlamentare, ex sindaco di Rimini, «è l’ente che autorizza perché i progetti dei mega impianti eolici sono come detto sulla linea del confine, ma le conseguenze del disastro ricadono su Romagna e Marche, nelle province di Rimini, Pesaro-Urbino e Forlì-Cesena. Ci sono pareri negativi sui progetti eolici espressi dalle Soprintendenze della Toscana, delle Marche e dell’Emilia Romagna, il parere negativo della Regione Emilia Romagna, del CNR e altri innumerevoli pareri sul dissesto idrogeologico che riguarda la Romagna e i versanti romagnoli. Pareri negativi ignorati fino ad ora dalla Toscana. Pareri negativi fatti con rilievi scientifici sul dissesto idrogeologico post Alluvione 2023 che non vengono tenuti in conto. I progetti delle pale sono precedenti. Le pale verrebbero messe sulla cima di crinali che dal lato della Romagna presentano evidenze di dissesto idrogeologico. Se fosse vero che si ignora questo da parte di enti preposti (nella regione Toscana ?), sarebbe molto grave. E aprirebbe conseguenze».